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L'Iran vuole liberarsi del 'falco'

Ma Ahmadinejad: "Io in testa"

Silvia Tironi
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L'Iran si libera di Ahmadinejad. O almeno ci sta provando. Secondo fonti vicine al suo diretto avversario, il candidato moderato MirHossein Mousavi sarebbe dato al 65 per cento delle preferenze. Sarebbe dunque lui il favorito nelal corsa alla presidenza dell'Iran. Ma il presidente uscente e di nuovo candidato, Ahmadinejad, smentisce le voci: "Siamo in testa noi", replica. A seggi ancora aperti (l'orario di chiusura è stato spostato di sei orevista l'affluenza record al primo turno delle presidenziali in Iran),l'ex primo ministro, il candidato riformista Mousavi si èproclamato vincitore con «un notevole margine». Un collaboratore haparlato del 65%, che rende inutile il ballottaggio. Ma Ali AsgharZarei, rappresentante di Ahmadinejad, ha ribattuto che il presidente èin testa con circa la stessa percentuale di voti. E dagli Stati Unitiil presidente Barack Obama fa sapere che, dopo le elezioni, «sonopossibili nuove relazioni» tra Usa e Iran, «chiunque ne escavincitore». Giornata di voto - Sono cominciate alle 8 ora locale (le 5.30 ora italiana) leoperazioni di voto in Iran per l'elezione del presidente della repubblica, alle quali sono chiamati a partecipare 46,2 milioni dicittadini. I favoriti sono il presidente uscente Mahmud Ahmadinejad, che punta alla rielezione per un mandato di altri quattro anni come previsto dalla legge iraniana, eil conservatore moderato Mir Hossein Mussavi, che gode dell'appoggio dimolti riformisti, a cominciare dall'ex presidente Mohammad Khatami. Alta l'affluneza alle urne: oltre il 70% degli aventi diritto; quattro anni fa aveva votato il 60%. In linea teorica l'alta partecipazione al voto dovrebbe favorire il candidato moderato MirHossein Mousavi, il più accreditato sfidante del presidenteultraconservatore Mahmud Ahmadinejad. Nelle elezioni degli ultimi 12anni, infatti, il successo di riformisti e moderati è sempre statodirettamente proporzionale all'affluenza alle urne. Dopo unacampagna elettorale segnata da tensioni e attacchi anche personali frai candidati, oggi la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, dopo averdeposto la sua scheda nell'urna, ha fatto appello alla popolazioneperché "dia prova di calma e impedisca che si creino problemi neiseggi". Il presidente Ahmadinejad, che ha aspettato in coda 40 minuticon gli altri elettori, si è detto certo che il popolo farà una scelta"chiara, ferma e rivoluzionaria". Mousavi ha invece lamentatoche ai suoi rappresentanti non è stato consentito di assistere alleoperazioni di voto in alcuni seggi e ha chiesto alle autorità prepostedi "sorvegliare bene le urne". Un accenno ai timori di brogli più volteespressi negli ultimi giorni dai suoi sostenitori. Secondo l'expresidente pragmatico Akbar Hashemi Rafsanjani, uno dei principali sponsordel candidato moderato Mir Hossein Mousavi, e accusato di corruzione da Ahmadinejad, ha detto che le elezionipresidenziali in corso in Iran sono "fra le più importanti e decisivenella Storia del Paese"; Rafsanjani ha auspicato che non avvengano brogli neiconteggi. "In questa consultazione - ha detto ai giornalisti - la gentesente una responsabilità maggiore che in tutte quelle precedenti, e loha dimostrato con la sua consapevolezza nelle Università, nelle stradee ovunque".

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