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Emmanuel Macron, mossa sporca in Libia per boicottare i piani italiani

Davide Locano
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Ora la Francia di Emmanuel Macron ci "prova" con la Libia. Tutto è accaduto a margine della recente conferenza di Monaco sulla sicurezza, dove come rivela ilgiornale.it il ministro della difesa francese Florence Parly ha incontrato il premier libico riconosciuto dalla comunità internazionale, Fayez Al Sarraj, e gli ha promesso la donazione di sei motovedette per la guardia costiera del paese africano. La notizia è stata rilanciata da AskaNews. Certo, per ora solo una promessa. Ma pesantissima. La mossa dell'Eliseo forse è volta a far placare i timori di Al Sarraj e del governo di Tripoli di un sostegno esclusivo verso Haftar. Il generale, ora, avrebbe in mano due terzi della Libia, oltre il controllo di alcuni importanti giacimenti di petrolio; il tutto con l'appoggio francese, politico e militare. I raid dei giorni scorsi compiuti a poche ore di distanza l'uno dall'altro dagli uomini di Haftar e dall'aviazione francese tra il sud della Libia ed il Ciad, ne sono una chiara dimostrazione. Leggi anche: Macron disperato, per salvarsi imita Salvini Ora, dunque, Parigi vuole mostrare un certo equilibrio: abbandonare definitivamente Al Sarraj, infatti, potrebbe essere una mossa-boomerang. Dunque, la promessa alla guardia costiera. Peccato che l'Italia abbia già un contratto per dare alla guardia costiera al servizio del governo ufficiale dodici motovedette. Sono inoltre già stati avviati i programmi per la formazione dei nuovi membri del corpo militare libico. Dunque, perché la Francia vuole inserirsi in questi meccanismi? Forse perché l'Italia, ad oggi, ha un rapporto privilegiato con Al Sarraj, nel quale Emmanuel Macron si vuole inserire. Dopo anni di esplicito appoggio ad Haftar, la Francia deve stare attenta a non allontanarsi troppo da Al Sarraj. Al costo di interferire, ancora una volta, con le politiche estere italiane.

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