Testimonianza-chiave

Sea Watch e Mediterranea, l'ammiraglio libico Tumia: "Con le navi delle Ong aumentate le partenze di migranti"

Giulio Bucchi

"Per colpa delle Ong sono aumentate le partenze di migranti". L'ammiraglio Abdalla Tumia, capo della Guardia Costiera di Tripoli, pattuglia le coste libiche grazie alle motovedette donate dal governo italiano e in un'intervista al Messaggero punta il dito contro Sea Watch, Mediterranea, Open Arms e tutte le organizzazioni che setacciano il Mediterraneo alla ricerca di gommoni di migranti da "salvare". Leggi anche: "Stavolta è andata male": Salvini esulta, intercettato un gommone: chi c'è tra i 60 migranti "Tra le priorità del nostro Paese e della Marina militare - spiega l'ammiraglio libico - c'è quella di salvare gli immigrati in difficoltà in mare e fornire loro l'aiuto necessario dopo le operazioni di salvataggio per la consegna in uno dei centri di accoglienza sotto la direzione degli organismi internazionali". "Non abbiamo maggiori o minori difficoltà a causa della guerra - sottolinea Tumia -, i dati dei migranti che arrivano in Italia sono eloquenti e rispetto agli anni scorsi non si può non riconoscere il lavoro che stiamo svolgendo". Per l'aumento delle partenze, però, "anche la presenza delle navi delle Ong è un fattore. Attraverso la mia esperienza, la ragione principale dell'aumento dei flussi migratori ha una forte relazione con l'attività delle ong e sicuramente non l'eventuale apertura dei centri per migranti", fa notare l'ammiraglio. "Lo abbiamo visto quando le ong si avvicinavano alla Libia a sole 15 miglia, questo incoraggiava i migranti a partire e i trafficanti a mettere i barconi in mare".