Immigrazione, il trucco della Germania per spedirli tutti in Italia: le finte ricerche dei fuggitivi
Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, riserba critiche a volontà contro l'Italia e contro la linea sostenuta dal governo gialloverde. Eppure sembra che Berlino si sia "dimenticata" dei trucchetti utilizzati per raggirare le regole e spedire i "dublinanti" nel nostro Paese. A raccontare i comportamenti non proprio limpidi dell'entourage della Merkel è Repubblica, quotidiano insomma insospettabile quando si parla di immigrazione. Repubblica riporta la testimonianza di un migrante che ha fatto la spola tra Germania e Italia: "Picchiavano e davano tranquillanti. Ho visto un gambiano che si era ribellato, scortato da quindici poliziotti e due medici. Era un uomo grande e grosso, arrabbiatissimo. Dopo un po' era un agnellino, senza forze". Moleto, questo il suo nome, è stato poi mandato in Italia con un volo. Qui ha assistito alla lite tra gli agenti italiani e quelli tedeschi, terminata con il ritorno dell'immigrato in Germania. Leggi anche: Salvini contro Macron: "Non siamo una tua colonia" Metodi poco "urbani" per un paese che ci fa la reprimenda, e la fa soprattutto a Salvini. Metodi confermati anche da altri testimoni. Queste persone, infatti, raccontano di una finzione tipica tedesca: quella di prolungare, da parte delle autorità, le finte ricerche di migranti classificati come "fuggitivi" pur sapendo benissimo dove si trovano e chi dà loro asilo, come ad esempio le parrocchie. Con questo trucco viene ignorata la residenza del migrante e gli viene negata la possibilità di chiedere asilo in Germania e dunque si spalancano le porte per il respingimento in Italia dopo l'eventuale "cattura".