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Attacco suicida in Somalia

Cinquanta morti e 100 feriti

Silvia Tironi
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Ci sarebbe la mano di Al Qaeda dietro l'assassinio del ministro della Sicurezza somalo Omar Haji Aden ucciso durante un attentato suicida presso l'hotel della città di Beledweyne, anord di Mogadiscio, dove alloggiava. Nell'attentato sono morte almeno altre 50 persone. Più di cento i feriti. Tra i morti figura anche l'ambasciatore etiope in Somalia, AbdulKarim Taqqiwi. Secondo quanto riferito dalla tv araba al Jazeera, che riporta la testimonianza di Mohamed Nur, un'autovetturasi è diretta verso l'ingresso dell'albergo Medina,si è scagliata contro le auto che stavano lasciando la strutturaalberghiera, quindi è esplosa. Secondo quanto chiarito invece dagli investigatori, si è trattato di un attentatore suicida che ha scagliato control'hotel una berlina Toyota proprio quando la delegazione del ministrosi era riunita nella hall per uscire. La deflagrazione è stata violentacarbonizzando i corpi delle vittime e distruggendo gran partedell'albergo.  La strage è stata prontamente rivendicata dal movimento al Shabab, gruppo notocome Giovani Mujahidin, considerato il braccio armato di al Qaeda inSomalia. A confermare la rivendicazione è stato lo stesso presidente della Somalia, Sheikh SharifAhmed. Dall'inizio di maggio 250 personehanno perso la vita nell'escalation di violenze lanciata da Al Shabab.Beledweyn è considerata una città strategica per la lotta tra ilgoverno transitorio e le milizie islamiche perché è il luogo dipassaggio per un'eventuale ingresso di truppe etiopi nel Paese insoccorso alle forze governative che non riescono a cacciare i ribellidalla periferia di Mogadiscio.

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