Serbia: preso il boia Karadzic
ricercato per crimini di guerra
Era ricercato dal 1995 con l'accusa di crimini di guerra. E' stato arrestato questa notte, mentre viaggiava su un autobus a Belgrado. Radovan Karadzic è stato “localizzato e bloccato”, come riporta una scarna nota ufficiale che proviene dalla presidenza serba. Tredici anni a nascondersi, una caccia all'uomo per la quale gli Stati Uniti avevano offerto 5 milioni di dollari come premio per la sua cattura. A prenderlo le forze di scurezza dello stato balcanico. Il primo interrogatorio si è tenuto poche ore dopo l'accaduto. “Una farsa”, ha detto Karadzic, mentre si susseguono voci sul suo arresto. Secondo alcune, l'ex leader politico sarebbe stato catturato addirittura venerdì scorso, altre invece parlano di lunedì. E' invece certo che è stata chiesta l'estradizione al Tribunale dell'Aja, lo stesso che aveva emesso il mandato di cattura. Per tutti questi anni Karadzic era riuscito a rendersi invisibile vivendo sotto le false spoglie di medico specializzato in medicina alternativa. Karadzic era al primo posto nella lista dei ricercati del Tribunale dell'Aja per i crimini nella ex Jugoslavia. Il suo nome è legato in particolare al massacro di Srebrenica, nel '95, quando in pochi giorni furono massacrati circa 8mila civili, tra i 12 e i 77 anni. Un'operazione che la Corte internazionale di giustizia non aveva esitato a definire “genocidio”. Karadzic deve rispondere anche di crimini di guerra e contro l'umanità per il ruolo svolto nella sanguinosa guerra di Bosnia, la più feroce fra quelle scatenate dalla dissoluzione della Jugoslavia. In seguito al riconoscimento della Bosnia Erzegovina come Stato indipendente e sovrano da parte nell'Onu nel '92, i serbo-bosniaci proclamarono la nascita nei loro territori della Repubblica Serba e Karadzic ne divenne il presidente, assumendo il ruolo di comandante in capo dell'esercito con il potere di nomina e revoca degli ufficiali. Nella guerra che seguì, dal 1992 al 1995, con 200mila morti in totale, Karadzic si rese colpevole di operazioni di pulizia etnica contro le popolazioni bosniache e croate.