Golpe militare in Honduras
Si riunisce il consiglio dell'Onu
Un blitz armato in Honduras ha portato alla deposizione, con conseguente arresto, del presidente Manuel Zelaya. L'Assemblea generale delle Nazioni unite si riunisce d'urgenza oggi per esaminare la situazione politica del paese che è destinata a scaldarsi sempre di più: dopo il golpe infatti in migliaia sono già scesi per le stade della capitale sfidando il coprifuoco di due giorni imposto dal nuovo capo dello Stato designato Roberto Micheletti. Sindacati e altri rappresentanti dei settori della società hannoannunciato per oggi uno sciopero generale, chiedendo il ritorno diZelaya. Unanime la condanna internazionale al colpo di Stato, conseguenza deltentativo di Zelaya di modificare la Costituzione per potersiricandidare. Micheletti ha respinto le minacce di intervento militare delcapo dello Stato venezuelano Hugo Chavez dopo il colpo di stato. "Vedocon molta preoccupazione quello che dice Chavez senza riflettere, chenon venga a minacciarci", ha ammonito Micheletti, aggiungendo di essere"totalmente sicuro del nostro esercito, che è pronto ad intervenire". Intanto Zalaya è giunto ieri sera inNicaragua per un summit straordinario dell'Alleanza Bolivariana per leAmeriche (Alba) e del blocco dei paesi centro-americani. Zelaya è stato accolto dal presidente delNicaragua Daniel Ortega e dal presidente venezuelano Hugo Chavez. Il presidente dell'Honduras arriva dalla Costa Rica, dove è statoesiliato. I paesidell'Alba chiedono un pronto ritorno di Zelaya alle sue funzioni dicapo dello Stato. Il golpe - «In alcun modo può essere accettato un governo usurpatore, non sarà riconosciuto assolutamente da nessuno», così Zelaya ha commentato i fatti delle ultime ore dall'aeroporto S.José in Costarica, dov'è atterrato precisando di non aver chiesto asilo politico. Il leader ha accusato la Casa Bianca d'aver tramato contro di lui. Zelaya, rivolgendosi direttamente al presidente americano Barak Obamaha chiesto: «Ci sei tu dietro a tutto questo? - Se Washington nondarà il proprio sostegno a questo colpo di stato - ha aggiunto - puòvanificare questo attacco contro il nostro popolo e contro lademocrazia». Il presidente ha anche riferito i dettagli dell'attacco al palazzo presidenziale di Tegucigalpa: «Hanno mitragliato la mia casa, spero non ci siano stati feriti. La miaguardia d'onore ha opposto resistenza per almeno venti minuti, sonostato svegliato dagli spari e dalle urla. Sono stato portato via difatto in pigiama». Appoggio a Zelaya è arrivato praticamente in diretta da Caracas, dove il presidente venezuelano Hugo Chavez ha dichiarato che il golpe honduregno è una questione «che si chiude oggi, perché l'interromperemo». Chavez s'è appellato ai militari «patriottici» esortandoli a «neutralizzare il golpe». Secondo Chavez «Le forze reazionarie in Honduras si accorgeranno che il mondo è cambiato, che esiste l'alba», ha detto, facendo un gioco di parole con l'Alleanza Bolivariana per leAmeriche (Alba), di cui fa parte anche l'Honduras e promossa tempo fadallo stesso Chavez.