Iran, "Ahmadinejad ha vinto"
Il G8 valuta ipotesi sanzioni
Il Consiglio dei guardiani ha deciso: Mahmud Ahmadinejad è senza dubbio il nuovo presidente dell'Iran. Dopo un parziale riconteggio delle schede elettorali, la tv di Stato ha reso pubblica la decisione dell'organo iraniano: in 22 distretti di Teheran e in altre province dell'Iran si era dato il via ad un nuovo spoglio su un campione casuale del 10%. Il risultato ha confermato Ahmadinejad capo dello Stato, anche se il portavoce del Consiglio ha voluto negare la notizia data dalla televisione. L'ipotesi sanzioni - Nel frattempo le manifestazioni continuano e il presidente del Consiglio Berlusconi, nel corso della presentazione ufficiale dei lavori del G8 di L'Aquila, ha confermato che il vertice prenderà in seria considerazione l'ipotesi di procedere con delle sanzioni nei confronti della nazione mediorientale. Secondo i blog che continuano a fornire notizie, le repressioni stanno continuando. Sono invece stati rilasciati cinque dei nove iraniani dipendenti dell'ambasciata britannica a Teheran che erano stati arrestati ieri con l'accusa di coinvolgimento nei disordini di questi giorni per le strade della capitale. Ieri sera il ministro degli esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, e il collega britannico David Miliband avevano avuto un colloquio telefonico. Intanto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Hassan Ghashghavi fa sapere che "non è in programma la chiusura di nessuna ambasciata, come non prevediamo ridimensionamenti delle rappresentanze diplomatiche". Un simbolo della protesta - Ancora una volta è da internet che arriva un colpo per il regime iraniano. Il simbolo della protesta è diventata la foto di una donna che blocca il suv su cui si trova il presidente Mahmoud Ajmadinejad, nello stesso modo pacifico che rese famoso lo studente che fermò i carriarmati in piazza Tienanmen. In seguito l'immagine della donna è stata modificata: invece di esserci lei che ferma il suv con il pugno chiuso, si vede lei che alza il dito medio verso Ahmadinejad. Non si conosce la data e l'occasione in cui è stato preso lo scatto originale, mentre quello ritoccato si può trovare su www.secondoprotocollo.org insieme a una serie di immagini che ripercorrono le proteste di questo periodo.