Francia, ancora scontri
nelle banlieu di Parigi
Sono proseguiti nella notte gli scontri nella periferia nordest di Parigi, dove domenica sera un ragazzo di 18 anni ha perso la vita nel tentativo di sfuggire a un controllo delle forze dell'ordine. Nel quartiere di Bagnolet ci sono stati spari e scontri tra gli abitanti e la polizia parigina. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni e media locali, sarebbero state date alle fiamme diverse automobili, ma non ci sarebbero persone ferite. Accuse alla polizia - Il giovane rimasto ucciso domenica sera - un fattorino che trasportava pizza a domicilio - era stato fermato dalla polizia per un controllo, quando si è dato alla fuga andandosi a schiantare contro una barriera metallica. L'episodio ha portato a galla le tensioni degli abitanti del quartiere, che hanno accusato le forze dell'ordine della morte del diciottenne, scatenando una vera e propria sommossa e costringendo le autorità ad inviare nella zona un numero straordinario di agenti per far fronte alla rivolta. Le rivolte del 2005 - Le banlieu della capitale francese quattro anni fa furono teatro di una delle rivolte più volente che si propagò per tre settimane, dal 27 ottobre al 14 novembre 2005: oggi come allora, gli abitanti si scontrarono con la polizia dopo la morte di due adolescenti, Zyed Benna di 17 anni e Bouna Traoré di 15, che rimasero fulminati da un trasformatore all'interno di una cabina elettrica mentre un ragazzo, Muhittin Altun di 17 anni, rimase gravemente ferito. Secondo alcuni i tre ragazzi, inseguiti da una pattuglia di polizia, per nascondersi avevano scavalcato il muro di recinzione della cabina elettrica. Stato di emergenza - Le violenze scoppiarono a distanza di poche ore e vennero represse con la forza per ordine di Nicolas Sarkozy, allora ministro dell'Interno. L'8 novembre, il governo francese dichiarò lo stato d'emergenza riprendendo la legge del 3 aprile 1955, promulgata durante la guerra d'Algeria e successivamente prolungato per altri tre mesi. La notte tra domenica 6 e lunedì 7 novembre fu infatti quella con il bilancio più alto, con 1 408 veicoli incendiati, 395 arresti e un numero crescente di episodi di rivolta nelle città al di fuori dell'Ile-de-France.