Grane in casa Clinton
Bill più popolare di Hillary
Bill Clinton è tornato sulla cresta dell'onda: la popolarità dell'ex presidente degli Stati Uniti ha registrato un'impennata da una settimana a questa parte, dopo che è volato in Corea del Nord per liberare le due giornaliste di Current Tv finite nelle mani del regime di Kim Jong Il mentre si trovavano sul confine con la Cina. L'opinione pubblica americana ha infatti un'impressione migliore dell'ex inquilino della Casa rispetto a quella dei tempi in cui era in carica. Lo dimostra un sondaggio condotto dal centro Rasmussen Report, uno dei più consultati Oltreoceano. Meglio di Hillary - Il 58% del pubblico statunitense ha detto di vedere di buon occhio Bill, a dispetto del 40% che ha risposto negativamente. Non solo: il vero dato interessante è che la moglie Hillary, segretario di Stato nel gabinetto Obama, non può vantare lo stesso successo. Un secondo sondaggio, sempre di Rasmussen Report, effettuato settimana scorsa, indica che l'approvazione per l'operato della Clinton si ferma al 53% e un altro 43% la pensa esattamente al contrario. Quando era il contrario - Non è un affare da poco in casa Clinton. Basta ripescare una delle barzellette che circolava negli Stati Uniti durante i due mandati presidenziali di Bill. Giunta a Little Rock, la capitale dello stato dell'Arkansas di cui lui è stato governatore, la coppia si fermava ad una pompa di benzina. Mentre il marito si preoccupava del rifornimento, la moglie abbracciava il proprietario, un suo ex fidanzato. “Chi era quello?”, gli domandava Bill sorpreso da tanto affetto. E Hillary: “Uno che sarebbe potuto diventare presidente”. Stava anche in questa battuta l'impressione, da parte di critici e malelingue, che Bill dovesse tutto alla moglie inviperita. Un marito ingombrante - La storia sembra essere cambiata: ora ad essere ingombrante, nella famigliola, è la figura dell'ex capo di Stato che, nel corso delle primarie democratiche, lavorò dietro le quinte per sistemare i rapporti tra Barack Obama e Hillary, arrivando al compromesso di garantirle un ruolo chiave nella nuova amministrazione democratica. Chi porta i pantaloni in casa - La tensione si è fatta viva lunedì scorso, quando il segretario di Stato era in visita in Congo. Uno studente universitario si è rivolto al rappresentante americano chiedendogli quale fosse l'opinione del marito sui rapporti commerciali tra la nazione africana e la China. “Se volete la mia opinione, ve la dirò”, ha risposto stizzita Hillary. “Non voglio mettermi a sfidare mio marito”. Un'affermazione che suona pressappoco così: “Qui a portare i pantaloni sono io, non Bill”. Qualche anno fa, una precisazione del genere sarebbe risultata superflua.