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Ahmadinejad: ecco i ministri

Nel governo anche tre donne

Silvia Tironi
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Mahmoud Ahamdinejad ha presentato il suo esecutivo: e come già annunciato da lui stesso, del suo governo fanno parte anche tre donne. Si tratta di una vera novità, dal momento che le quote rosa nel governo, in Iran, non si vedevano da trent'anni. La lista digoverno, composta da 21 ministri, deve essere ora vagliata e approvatadal Parlamento e non è escluso possa subire qualche modifica, comeha lasciato intuire il vice presidente dell'Assemblea di Teheran,Mohammad Reza Bahonar, per il quale cinque possibili candidati agliincarichi di ministro potrebbero essere respinti in sede di votoparlamentare: "Io ed alcuni mie colleghi siamo dell'opinione che cinqueministri proposti da Ahmadinejad non riceveranno il voto di fiducia". Insediatosi loscorso 5 agosto tra le proteste per i presunti brogli alle elezionipresidenziali del 12 giugno, Ahmadinejad affiderà alle tre ministre responsabilità che vanno dalla sanità alwelfare all'istruzione. Il Parlamento dovrà votare la fiducia al nuovogoverno per la fine del mese. Domenica scorsa Ahmadinejad ha dovuto rinunciare alla nominaa vicepresidente del consuocero Esfandian Mashai per volontà dellaguida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ma tra le fila dl suo governo troviamo nomi appartenenti al vecchio esecutivo: oltre a Manucher Mottaki agli Esteri, vi sono infatti i titolari diIndustria ed Economia, Ali Akbar Mehrabian e Shamseddin Hosseini,entrambi molto criticati in occasione della loro nomina iniziale e peri quali la fiducia venne ottenuta solo di misura. Ai Servizi segretiandrebbe un fedele collaboratore del presidente, Heydar Moslehi, chetuttavia non è un mujtahed (ovvero un religioso in grado diinterpretare la sharia), requisito che i titolari del dicastero devonorispettare per legge. Le tre ministre sono invece  Fatemeh Ajorlou, allaquale andrebbe il portafoglio degli Affari Sociali, MarziehVahid Dastjerdi, alla Sanità e all'Educazione Susan Keshavarz.

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