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Cina: scontro tra etnie

a colpi di siringhe infette

Dario Mazzocchi
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Più di 470 persone sono state aggredite nei giorni scontri nello Xinjiang con siringhe infette: a riferirlo è stata la televisione di Stato cinese a proposito dei nuovi scontri avvenuti a Urumqi, capoluogo della regione autonoma. Gli scontri sono avvenuti tra esponenti della locale comunità degli uiguri e immigrati di etnia han, maggioritaria in Cina. Le siringhe, stando alle prime informazioni, sarebbero state riempite con sangue infettato col virus dell'Hiv. "Dal 20 agosto scorso il governo dello Xinjiang ha ricevuto denunce da parte dei locali centri di controllo epidemiologico, secondo cui 476 persone sono state aggredite con siringhe", ha reso noto l'emittente 'Bingtuan', che ha sede nella stessa regione, già nota come Turkestan Orientale, ma che dipende dalle autorità centrali. Violenti disordini tra le due comunità erano scoppiati già in luglio, con un bilancio complessivo di almeno duecento morti e 1.700 feriti. Gli uiguri, musulmani e turcofoni, hanno sempre reclamato maggiore autonomia da Pechino e la fine delle discriminazioni economiche a vantaggio degli han.

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