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La suprema corte brasiliana

in crisi sul caso Battisti

Michelangelo Bonessa
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Dopo undici ore di dibattimento, il Supremo tribunalefederale (Stf) del Brasile non è riuscito ad adottare una decisionesull'estradizione di Cesare Battisti, come richiesto dal giudice Cezar Peluso,relatore sul caso dell'ex militante dei Proletari armati per il comunismo(Pac), condannato in Italia in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi.Dopo una votazione conclusasi quattro a quattro, il presidente dell'Stf, GilmarMendes, ha deciso "per il momento" di non esprimere il suo voto, chesarebbe risultato decisivo. A favore dell'estradizione diBattisti, si sono pronunciati i giudici Cezar Peluso, Ellen Gracie, RicardoLewandowski e Ayres Britto. Contro hanno invece votato i giudici JaoquimBarbosa, Carmen Lucia, Eros Grau e Marco Aurelio de Mello. Quest'ultimo hainoltre chiesto un rinvio del caso Battisti, perché l'Stf si pronuncipreliminarmente sull'ordine esecutivo presentato dall'Italia contro laconcessione dell'asilo politico all'ex militante dei Proletari armati per ilcomunismo (Pac), decisa in gennaio dal ministro della giustizia brasilianoTarso Genro. Associandosi alla richiesta di de Mello e rinviando il suo voto,che sarebbe risultato decisivo in favore dell'estradizione di Battisti, ilpresidente dell'Stf Mendes ha tuttavia ribadito la sua contrarietà alladecisione del ministro della Giustizia Genro, che il relatore Peluso avevadefinito "completamente illegale".

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