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Vaticano, sì al preservativo

"Ma solo in coppie con Aids"

Silvia Tironi
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L'utilizzo del preservativo (all'interno di una coppia nella quale uno dei due coniugi è contagiato dall'Hiv), insieme alla fedeltà di coppia, sono le raccomandazioni del relatore al Secondo sinodo dei vescovi per l'Africa e primate del Ghana, Peter Kodwo Appiah Turckson, per contrastare la diffusione dell'Aids in Africa. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa per illustrare i contenuti della sua relazione, rispondendo alla domanda di un giornalista. Alla domanda su cosa potesse fare la Chiesa per contrastare la diffusione del virus Hiv, il card.Turckson ha risposto che «la situazione è grave, soprattutto in Africa australe e colpisce in particolare i giovani». «Se venisse da me un contagiato - ha spiegato - cercherei di aiutarlo e di dargli un sostegno psicologico. Il fatto di essere contagiati dovrebbe portare all'astinenza. Comunque raccomanderei l'uso del preservativo, anche se in Africa a volte questo rappresenta un rischio». «L' utilizzo del preservativo è importante, ma – ha puntualizzato – bisogna ricordare l'aspetto della fedeltà all'interno della coppia, quindi l'appello all'utilizzo dei preservativi va di pari passo alla fedeltà della coppia». Poi ha parlato dell'importanza dei nuovi farmaci retrovirali, che stanno dando nuove speranze. Io raccomanderei l'uso del preservativo ma anche questo è un rischio perchè ce ne sono in giro troppi di non buona qualità. Ci sono preservativi che danno un falso senso di sicurezza e che fanno aumentare il contagio. "Papa nero? Dopo Obama è possibile" - Poi il cardinale Tukson ha espresso un auspicio sull'eventualità che dal prossimo Conclave esca un papa di colore. «Abbiamo avuto – ha detto il presule – un segretario generale dell'Onu che veniva dal Ghana, ora abbiamo il presidente degli Stati Uniti di colore: se la Divina Provvidenza ci darà questa possibilità dovremo ringraziare il Signore e non certo esserne sconvolti»

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