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Fidel Castro accusa gli Usa:

"Ci mandano i malati di Aids"

Michelangelo Bonessa
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L'expresidente Fidel Castro ha attribuito l'ingresso del retrovirus dell'Aids aCuba alle visite sull'isola dei cubani residenti negli Stati Uniti. In unarticolo pubblicato oggi sulla stampa locale, Fidel definisce “strana” ladecisione del governo statunitense di “autorizzare un numero sempre maggiore disieropositivi a recarsi a Cuba, e allo stesso tempo di proibire che il governocubano possa acquistare apparecchiature e farmaci per la lotta control'epidemia”. “Non credo - aggiunge subito l'ex 'lider maximo' - che si siatrattato di un'intenzione esplicita degli americani, però questa è la realtàprovocata dall'assurdo e vergognoso blocco imposto al nostro popolo”. “Isintomi iniziali della malattia apparvero in Messico, e quasi subito dopo negliUsa, per poi estendersi al Canada, e da lì alla Spagna, il primo Paese europeodove si diffuse l'epidemia - scrive Castro, che ricorda esattamente i Paesi chemandano più turisti sull'isola - I primi portatori del retrovirus a Cuba furonochiaramente viaggiatori provenienti dall'estero”. Secondo le autorità cubane,attualmente a Cuba sono stati segnalati 695 casi di Aids, 203 dei qualibambini, e sette decessi, tra cui tre donne incinte.  

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