Usa, non vuole andare in Iraq
Psichiatra uccide 12 persone
Uno psichiatradell'esercito che non voleva essere inviato in Iraq ha commesso una stragegiovedì nella base militare di Fort Hood(Texas) aprendo il fuoco contro i soldati in un edificio del complesso: 12persone sono state uccise e altre 31 sono rimaste ferite. Il maggioreNidal Malik Hasan, un medicospecializzato in malattie mentali, ha agito da solo usando un'armasemi-automatica ed alcune pistole: ha sparato in modo indiscriminato suisoldati impegnati in controlli medici prima di partire per la guerra. Peralcune ore si era pensato che anche lo sparatore fosse rimasto ucciso nellastrage. Ma nella tarda serata di giovedì le autorità militari hanno rivelatoche il maggiore Hasan, un cittadino americano di origine palestinese, è ancoravivo. E' stato colpito da più proiettili ma è in ''condizioni stabili'', haannunciato il comandante della base, generaleBob Cone. Il presidente Barack Obamaha parlato di ''orribile tragedia''. ''E' sconvolgente sapere che uomini edonne in uniforme muoiono in territori di guerra - ha detto il presidente - ma èancora più sconvolgente quando questo avviene in territorio americano''. Quella diFort Hood, la più affollata base americana negli Usa (con oltre 50 milamilitari), è la più grave tragedia di questo tipo mai avvenuta nella storiarecente degli Stati Uniti. Il maggiore Hasan, 39 anni, nato in Virginia elaureato in biochimica alla Virginia Tech (teatro di un'altra famosa strage),aveva indossato la divisa per quasi venti anni e si considerava ''un patriota''americano. Aveva studiato con il sostegno finanziario delle forze armate,impegnandosi in cambio a restare per un certo numero di anni in divisa. Unfamiliare ha rivelato che il medico, che aveva lavorato per sei anni al famosoospedale militare Walter Reed (a Washington) specializzato nelle cure aisoldati feriti, compresi quelle vittima di stress post-traumatico, si opponevaalla decisione delle autorità di inviarlo in Iraq. ''Eracontrario alla idea di finire in guerra, era il suo incubo, stava facendo tuttoil possibile per evitare questa svolta della sua vita - ha raccontato il cuginoNader Hasan - Aveva ascoltato ogni giorno al Walter Reed i racconti dei soldatirientrati dal fronte e rimasti traumatizzati da ciò che avevano visto''. Ilmedico, che non era sposato e non aveva figli, considerava l'esercito la suacasa ma era rimasto molto disturbato dagli attacchi verbali e dai sospetti chela sua origine mediorientale provocava anche tra gli uomini in divisa, speciedopo la strage dell'11/9. Si era anche rivolto ad un avvocato per vedere seesisteva la possibilità di uscire dalle forze armate. Un cugino ha detto cheHasan era di fede islamica fin dalla nascita. I suoigenitori provenivano da un villaggio non lontano da Gerusalemme. Alcunicolleghi lo hanno descritto come un ''solitario'' ed un ''irascibile''. Inaprile era stato trasferito da Washington a Fort Hood. Il mese dopo era statopromosso maggiore. L'esplosione di violenza e' divampata alle 13:30 locali inun edificio della grande base militare, il Soldier Rating and ProcessingCenter, dove decine di soldati erano impegnati in visite mediche di controllo ein pratiche amministrative in vista del trasferimento in Iraq o in Afghanistan.Secondo alcuni testimoni il maggiore avrebbe sparato in modo indiscriminato suisoldati, uccidendo dodici persone e ferendone un'altra trentina, prima diessere bloccato dai proiettili sparati da un agente di polizia. Ilgenerale, in un briefing ai media, ha detto che tutte le indicazionidisponibili ''non sembrano portare a una ipotesi terroristica'' anche se niente''può essere escluso a priori''. L'Fbi aveva indagato tempo fa sui messaggionline di qualcuno che si presentava come Nidal Hasan e che esprimevanoapprovazione per l'operato degli attentatori kamikaze che sacrificavano la lorovita ''per proteggere i fratelli musulmani''. Ma non e' confermato che sitrattasse dello psichiatra dell'esercito. Inizialmente erano stati arrestatidalla polizia di Fort Hood altri tre soldati risultati però estranei allastrage. Una circostanza che aveva inizialmente alimentato l'ipotesi delcomplotto, ipotesi che ha poi perso consistenza. Un familiare ha raccontato chei genitori di Hasan, che sono morti, erano contrari a suo tempo alla suadecisione di vestire la divisa. ''Sono nato e sono stato educato in America -aveva risposto il giovane Hasan - E' mio dovere servire il mio Paese''.