Sulla nostra pelle

Vaccino, Dagospia: via libera ritardato al siero AstraZeneca? Dietro una guerra da 50 miliardi e la "manina" di Boris Johnson

Dietro ai vaccini ci sarebbe una guerra da 50 miliardi di dollari, combattuta sulla nostra pelle. Lo scrive Dagospia, che ha pubblicato un report sul siero prodotto da AstraZeneca: quest’ultimo non ha ancora ricevuto l’autorizzazione, pur avendola richiesta in largo anticipo, già lo scorso ottobre. Per il sito di Roberto D’Agostino si tratta di un fatto di geo-politica, anzi addirittura di una “grande truffa del vaccino”. Sì perché quello Pfizer-Biontech che è già disponibile ed è stato prodotto dagli Stati Uniti di Biden e dalla Germania della Merkel, costa 20 euro a dose e richiede il trasporto a -80 gradi, mentre quello britannico di AstraZeneca costa 2,80 euro a dose e non presenta problemi logistici (può essere conservato anche in un frigorifero di una farmacia).

 

 

“Dato che Oxford era pronta a ottobre mentre quello tedesco-americano era in ritardo - è la ricostruzione di Dagospia - chi avrebbe comprato il vaccino Pfizer-Biontech a 20 euro a dose quando era già in circolazione quello a 2,80?”. Ed è qui che entra in ballo Boris Johnson, che si trova in mezzo a due guai: “La sconfitta dell’amico Trump e la complessa chiusura della Brexit. Quindi per ingraziarsi politicamente Biden e Merkel - sostiene Dagospia - Johnson fa ‘ritardare’ dalla Mhra il nulla osta ad AstraZeneca. Infatti il vaccino di Oxford ottiene l’approvazione solo dopo che mezzo mondo ha già acquistato a 20 euro a dose quello di Pfizer-Biontech e la trattativa della Brexit si è conclusa”.