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AstraZeneca, stop al vaccino anche in Irlanda: i nuovi dati sul rischio di coaguli nel sangue

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Altre pessime notizie sul fronte-vaccino. Si parla ancora di AstraZeneca e della decisione delle autorità sanitarie dell'Irlanda: è stato infatti chiesto al governo di sospendere la somministrazione del siero. Questo dopo aver analizzato nuovi dati forniti dall’Agenzia per il farmaco norvegese sul rischio di coaguli nel sangue. La notizia è stata rilanciata nella mattinata di domenica 14 marzo da SkyNews.

Il vice direttore della Sanità irlandese, Ronan Glynn, ha sottolineato che non sono stati provati "collegamenti tra il vaccino anti-Covid AstraZeneca e alcuni casi che si sono verificati" di coaguli nel sangue. Eppure, in via cautelativa, si è preferito sospendere la somministrazione in tutto il Paese. 

Glynn ha aggiunto che tuttavia, "in  base al principio di precauzione e in attesa di ricevere ulteriori informazioni si raccomanda di sospendere temporaneamente il programma di vaccinazione" con AstraZeneca. 

Nel frattempo, in Italia ci sono stati altri casi di gravi effetti collaterali insorti dopo il vaccino AstraZeneca. In Sicilia, infatti, un insegnante versa in gravi condizioni. Un secondo insegnante, invece, è morto a Bologna nelle ultime ore. 

Con l'Irlanda, salgono così a otto i Paesi che anno disposto lo stop ad AstraZeneca. Nei giorni scorsi, lo stop in Norvegia e Islanda: il timore è sempre quello relativo all'insorgere dei problemi di coagulazione. In precedenza il vaccino è stato sospeso anche in Estonia, Lituania, Lussemburgo, Danimarca e Lettonia. Da parte sua, la Commissione europea spiega di «seguire le indicazioni e i pareri scientifici dell'Ema», l'Agenzia europea per i medicinali, che finora non ha individuato legami tra trombosi e l'inculazione del vaccino AstraZeneca.

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