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Covid, "fine della pandemia in Europa": la data della liberazione. Ci siamo?

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Covid, Madrid

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“È plausibile che con la variante Omicron l’Europa si stia avviando alla fine della pandemia”. A dichiararlo non è un esperto qualsiasi, bensì il direttore dell’Oms Europa. Secondo l’analisi di Hans Kluge, la mutazione del virus che ha fatto ritoccare tutti i record di contagi in gran parte dei Paesi europei potrebbe arrivare a toccare almeno il 60% della popolazione entro marzo. Quindi la sua diffusione rapidissima dovrebbe avviare una nuova fase della pandemia in Europa, quella che porta alla sua fine.

 

 

Per quanto riguarda l’Italia, si iniziano a scorgere dei primi segnali incoraggianti. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gambe, “ci troviamo in una fase di elevata circolazione del virus ma i nuovi casi giornalieri rimangono ormai stabili da circa una settimana e la salita della curva di fatto sembra essersi arrestata”. Allo stesso tempo, però, è difficile fare previsioni a causa dell’eterogeneità delle situazioni regionali, anche nelle diverse fasce d’età.

 

 

Notizie che aprono spiragli di ottimismo sono arrivate anche da Pierpaolo Sileri: “Ora abbiamo una stabilizzazione, poi caleranno anche i numeri dei contagi e dei cedessi - ha dichiarato il sottosegretario alla Salute - al momento siamo nel plateau, a giorni vedremo il calo. Omicron è il passaggio intermedio, o forse quello finale, tra epidemia ed endemia.  Difficile che arrivi un’altra variante perché è improbabile che salti fuori un virus più diffusivo di Omicron”.

 

 

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