La disfatta

Valery Gerasimov, "come passerà alla storia": Cremlino, la 'condanna a morte' per il generale della "guerra ibrida"

Valery Gerasimov è descritto come l’inventore della guerra ibrida del futuro, eppure a lui vengono attribuite le principali disfatte della Russia nella finora fallimentare invasione dell’Ucraina. Capo di stato maggiore nonché primo vice comandante della 41esima armata del distretto militare centrale, il generale ha perso suo nipote Vitaly, ucciso all’inizio del mese di marzo: una delle tante vittime illustri di una guerra che adesso appare sempre di più un azzardo di Vladimir Putin.

 

 

È infatti fallito fin dai primi giorni il cosiddetto “schema Praga-Kabul”: parà, presa del palazzo del potere e insediamento del governo filorusso. E invece la resistenza ucraina è stata straordinaria, rinvigorita dal sostegno occidentale (di armi e di intelligence) e soprattutto dagli errori dei russi, che hanno cambiato tre volte piano di battaglia, senza incassare una vera vittoria. Gli obiettivi di Putin si sono mano a mano ridimensionati: voleva uccidere Zelensky e prendere Kiev, oggi lo zar dichiara che Zelensky va bene e che Kiev non è un obiettivo…

 

 

Ma dicevamo di Gerasimov, che secondo Repubblicapasserà alla storia come il generale che ha concepito la guerra ibrida del futuro ma ha condotto la sua armata a una disfatta con metodi del passato. Il raid degli elicotteri a Belgorod non è che l’ultima di una lunga serie di deficienze della macchina bellica di Mosca, così profonde da apparire incredibili: peccati capitali nell’organizzazione, nelle tattiche e negli strumenti”. Non a caso nelle ultime settimane si è aperto qualche spiraglio in più al tavolo dei negoziati: per arrivare alla pace serve però che Putin e Zelensky siedano uno di fronte all’altro.