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Estonia, "iniziato l'addestramento dei civili". Effetto Putin, aria di guerra dopo la Finlandia

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Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg qualche giorno fa ha rivelato al quotidiano britannico The Telegraph, che l’alleanza sta elaborando un piano per dispiegare ai suoi confini una forza militare su vasta scala per fronteggiare una futura aggressione russa e ha rivelato che la presenza relativamente piccola dell’alleanza sul fronte orientale sarà sostituita da forze sufficienti a respingere un eventuale tentativo d'invasione di Stati membri dell’alleanza, come l’Estonia, da parte della Russia. E proprio in Estonia, come rivela Davide Maria De Luca nella sua corrispondenza da Tapa per Domani, si è svolta la più grande esercitazione militare degli ultimi anni ribattezzata "Dragone audace" alla quale hanno partecipato circa 1.500 soldati Nato con decine di carri armati e blindati e poco meno di 500 volontari estoni, tutti armati alla leggera. Le forze armate estoni sono piccole, non hanno praticamente un'aviazione, né artiglieria a lungo raggio. Ma hanno ancora la leva obbligatoria, un esercito di riservisti e di volontari. 

 

 

L'Estonia, tra i Paesi baltici, è il più piccolo e quello che teme di più un'invasione russa. Sono una nazione pronta alla "difesa totale", ma soprattutto, fa notare De Luca, "sono civili che durante il fine settimana si addestrano insieme ai militari". Il distretto militare a cui appartengono è quello del nord est, dov'è concentrata la maggioranza della popolazione russofona. "Hanno un'età media piuttosto alta, sulla quarantina e fisici non proprio marziali. Un esercito di soldati del finesettimana e padri di famiglia", ma hanno determinazione: "A volte quando un soldato senza addestramento difende il suo paese, vale come cinque invasori", commenta uno degli osservatori britannici.

 

 

L'Estonia fa parte della Nato dal 2004, la Finlandia ancora no. E adesso anche Helsinki inizia a temere l'avanzata della Russia che avrebbe trasferito - secondo quanto riporta il Daily Mail - attrezzature militari pesanti, compresi sistemi missilistici, in direzione del confine finlandese dopo aver avvertito Helsinki contro una sua possibile adesione alla Nato. Il quotidiano britannico fa riferimento a un video non confermato che sembra mostrare due sistemi missilistici di difesa costiera russi in movimento lungo una strada sul lato russo del confine. I sistemi in questione sarebbero dei K-300P Bastion-P, progettati per contrastare le navi di superficie. Questo dispiegamento avviene dopo che la premier finlandese, Sanna Marin, ha dichiarato che il suo governo probabilmente porterà a termine entro la metà dell'estate una discussione sulla richiesta di adesione alla Nato. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha avvertito che se la Finlandia dovesse unirsi alla Nato, questo "non migliorerà" la situazione della sicurezza in Europa. Un deputato russo, Vladimir Dzhabarov, si è spinto a dire che la decisione si tradurrebbe nella "distruzione della Finlandia".

 

 

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