Kamikaze

Si inietta cocaina nel pene, "volevo sballarmi": com'è ridotto un 35enne, dramma e orrore

“La droga più pericolosa al mondo”: così l’ha definita il dottor Haider Ghazanfar del Bronx Care Hospital Center, il quale ha avuto in cura un paziente tossicodipendente. Particolarmente dipendente. L’esperienza singolare e folle di tale soggetto è stata raccontata dai medici che lo hanno curato sull’American Journal of Case Reports. Il trentacinquenne si è presentato al Pronto Soccorso con il pene in condizioni gravissime dopo averci iniettato cocaina. 

 


Il paziente è arrivato lamentando dolori lancinanti allo scroto e al pene, il quale era scuro, infiammato e trasudava un liquido dall’odore nauseante. Tali conseguenze sono dovute alle iniezioni di cocaina fatta sulla vena dorsale del pene. L’uomo era un consumatore assiduo della droga e non era la prima volta che provava questo ‘via’. Ha ammesso di averla utilizzata almeno due volte “Senza alcuna complicazione”.

 

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Come riporta il Corriere, Ghazanfar ha dichiarato che la cocaina: “Spesso viene tagliata con un farmaco, il levamisolo, che potenzia l’infiammazione nei vasi sanguigni. La cocaina viene spesso iniettata, oltre che sniffata o fumata; la vena del pene può sembrare una scelta insolita ma non lo è poi così tanto, molti tossicodipendenti utilizzano vari siti di iniezione quando quelli “classici”, come le vene del braccio, sono inservibili perché troppo danneggiati a causa degli effetti dannosi della droga”. Dopo essere stato curato con un cocktail di antibiotici (perché aveva rifiutato di operarsi chirurgicamente) l’uomo è scomparso dall’ospedale. Una volta dimesso dall’ospedale del Bronx, a New York, il trentacinquenne non ha fatto perdere le sue tracce e non ha nemmeno accettato il programma di disintossicazione che gli era stato proposto.