Asse rotto?

Xi Jinping abbandona Putin? "Alleato scomodo": i timori cinesi dopo la disfatta russa in Ucraina

La “strana coppia” Cina-Russia, formatasi soprattutto per necessità, sta attraversando una crisi legata alla guerra in Ucraina e alla disfatta di Mosca, che ha fallito tutti gli obiettivi che si era posta all’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale”. Lucio Caracciolo ha analizzato la situazione sull’asse Pechino-Mosca, con Xi Jinping che potrebbe star rivalutando la scelta di avvicinarsi a Vladimir Putin, rivelatosi un “alleato scomodo” negli ultimi tempi.

 

 

Caracciolo definisce quello tra Cina e Russia un “fidanzamento d’interesse”, maturato nel 2014 dopo che Mosca ha indirettamente perso Kiev, che fino a quel momento era controllata da un governo filo-russo. “Esponenti del regime - scrive Caracciolo su La Stampa - lasciano filtrare il loro disappunto per la deludente prestazione russa in Ucraina, che inevitabilmente si riflette sulla Cina”. Secondo l’esperto geopolitico sono tre le ragioni principali che avevano spinto Xi Jinping a stringere un accordo con Putin: “Primo. L’apertura alla Russia gli permetteva di evitare il completo accerchiamento da parte dell’America”.

 

 

“Secondo. In prospettiva, la Russia - continua Caracciolo - poteva diventare per la Cina un formidabile fornitore di materie prime, soprattutto (ma non solo) idrocarburi siberiani. Terzo. Quale grande potenza militare, dotata del massimo arsenale nucleare al mondo (circa 6mila testate), la Russia appariva un partner essenziale per la sicurezza della Cina. Gli incredibili errori commessi dalla Russia nella campagna d’Ucraina hanno messo in crisi questi presupposti”.