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Lavrov avvisa l'Europa: "Cosa succederà se addestrate militari ucraini"

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Addestrare i soldati ucraini potrebbe costare all'Europa un coinvolgimento diretto nella guerra contro la Russia. L'avvertimento minaccioso, l'ennesimo di questi ultimi giorni, arriva dal Ministero degli Esteri di Mosca, secondo cui "la creazione di una missione di addestramento militare per l'Ucraina da parte dell'Ue attribuisce di fatto all'Ue un ruolo come parte in causa nel conflitto" Martedì l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell in un post sul suo blog aveva scritto: "Al prossimo Consiglio Affari Esteri del 17 ottobre, spero che potremo lanciare formalmente la nostra missione di addestramento per le forze armate ucraine. Allo stesso tempo, restiamo pronti a perseguire una soluzione diplomatica, qualora le circostanze tornino a consentirlo in modo significativo". 

 

 


Si tratta dell'ultima tappa di uno scontro che da diplomatico sta diventando sempre più militare. Pochi giorni fa il vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca, Konstantin Vorontsov, aveva spiegato a un incontro alle Nazioni Unite che il sostegno militare degli Stati Uniti all'Ucraina "spinge la situazione più vicina al pericoloso punto di un confronto militare diretto tra Russia e Nato".

 

 

 

Più o meno nelle stesse ore, era arrivata la provocazione dell'ambasciata russa a Roma, che su Faebook aveva pubblicato le foto di missili anti-carro e bombe da mortaio italiane fornite all'esercito ucraino e poi finite nelle mani dei militari di Putin, con questa didascalia: "Le forniture di armi all'Ucraina non aiutano a risolvere il problema del caro-bollette".

 

 

 

E' di oggi invece la risoluzione dell'Europarlamento, che invita nero su bianco "i Paesi Ue e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l'Ucraina". I tamburi di guerra suonano sempre più vicini e sempre più forte, e stavolta suonano per noi.

 

 

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