Lo scrittore

Nicolai Lilin, mani e teste mozzate in Ucraina: così l'assicurazione paga

Nicolai Lilin

Inizia oggi la collaborazione dello scrittore Nicolai Lilin con Libero. Autore di “Educazione siberiana” e “Caduta libera”, fino al più recente “Le leggende della tigre”, ai racconti per ragazzi e ai saggi su Putin e sulla guerra in Ucraina, è nato col nome di Nicolai Verjbitkii il 12 febbraio 1980 a Bender, nell’allora Repubblica socialista sovietica di Moldavia (parte dell’Urss), da una famiglia di origini siberiane. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo, dove ha fatto il tatuatore, ispirandosi alla tradizione dei “vory”, i criminali russi.

Di recente gli operatori della compagnia privata militare russa Wagner, attualmente impegnati con successo nell’assalto alle posizioni dell’esercito ucraino a Bahmut, dopo aver conquistato la parte nord-est della cittadina hanno divulgato le foto e i video con un contenuto particolarmente grave. Il materiale ripreso dagli operatori della Wagner ha rivelato, tra cadaveri dei militari ucraini uccisi dai russi durante il combattimento in una palazzina della martoriata città ucraina, la presenza di alcuni corpi con le mani e le teste tagliate. Da come è stato rivelato dal medico militare della compagnia Wagner, che era il primo specialista qualificato che ha esaminato i cadaveri, i tagli sono stati eseguiti in gran fretta, molto probabilmente adoperando la sega chirurgica a filo metallico, spesso presente tra gli strumenti tattici dei medici militari, usata soprattutto per amputare gli arti nelle azioni di guerra perché è molto efficace nel taglio delle ossa o di altri materiali particolarmente resistenti. Le foto e i video con i cadaveri brutalmente mutilati dai propri compagni hanno subito suscitato l’interesse dei vari interessati alle dinamiche militari, generando un caotico vortice di ipotesi e commenti tra i più incredibili.

La gran parte di queste speculazioni, tuttavia, si aggirava attorno alla teoria che a molti sembrava la più verosimile, secondo la quale i militari ucraini avrebbero mutilato i propri compagni d’armi per nascondere la loro identità. Quindi non sono mancati i commentatori “esperti” che hanno dichiarato che probabilmente i corpi mutilati appartenevano agli agenti della Cia che dovevano rimanere ignoti anche durante la loro morte.

 

 

 

PAESI D’ORIGINE
e Canada. Insomma, mentre i dibattiti in rete diventavano sempre più accesi e le teorie partorite dalle menti ingegnose superavano l’inverosimile, nessuno ha pensato di applicare a questo episodio l’analisi pratica che riguarda uno degli aspetti più importanti dell’attività dei mercenari in guerra, ovvero il guadagno. Attualmente nella guerra in Ucraina, dalla parte dell’esercito di Kiev, parteciSe fosse così, sarebbe interessante capire come mai gli ucraini, o chi per loro, hanno provveduto a tagliare le mani e le teste ai militari caduti in battaglia e non hanno però pensato di perquisire le loro tasche. Sarebbe stato logico in questo caso, portare via i documenti, gli apparecchi elettronici come i telefoni cellulari, le telecamere Go-Pro, il materiale che gli operatori della Wagner hanno trovato sui corpi mutilati e che hanno mostrato persino in video, dichiarando anche la nazionalità di alcuni dei morti.

Da questi video infatti si acquisiscono informazioni che emergono proprio dopo il controllo del contenuto delle loro tasche. I malcapitati pare provenissero da Israele, Stati Uniti, Polonia pano i militari esperti provenienti da più di 54 paesi. La gran parte arriva da Gran Bretagna, Usa, Israele, Polonia, Canada, Francia, Nuova Zelanda. Secondo gli esperti del Pentagono attualmente nel territorio ucraino, sono impegnati circa 200.000 mercenari, collocati sia nell’addestramento delle truppe ucraine, sia nelle operazioni militari in prima linea.

 

 

 

GUADAGNI NOTEVOLI

Quasi tutte le agenzie militari private occidentali sono presenti in questa guerra, perché attualmente è il luogo dove il loro lavoro è più richiesto ed anche ben pagato. Da quello che si evince dai protocolli dell’interrogazione dei mercenari stranieri che il ministero della Difesa russo rende pubblici, spesso anche presentandoli in formato video, un semplice operatore militare privato che combatte per il governo di Kiev guadagna dai 10.000 euro al mese in su. Un militare esperto nell’utilizzo dei sistemi d’artiglieria, un esperto carrista, esperto dei sistemi missilistici e di antiaerea o tiratore a lunga distanzam, può guadagnare fino a 30.000 euro al mese. I mercenari polacchi presenti in gran numero nella direzione di Zaporojie guadagnano 1.000 euro al giorno.

La componente economica è quella determinante nell’attività dei mercenari. Per questo molti di loro, specialmente i più esperti, quindi gente che ha passato la vita a fare guerre in giro per il mondo, prima di partire verso le missioni considerate particolarmente pericolose, stipulano contratti molto particolari con le compagnie assicurative private che lavorano con indiscusso successo anche in questo ambiente. I costi di tali pacchetti contrattuali sono molto elevati, in quanto il rischio è alto ed allo stesso tempo le somme dei compensi in caso di morte del contraente assicurato sono molto consistenti. Questi compensi garantiscono ai beneficiari, di solito famigliari dell’operatore caduto in battaglia, una serenità economica perpetua. Proprio per le caratteristiche del “lavoro” che le compagnie vanno ad assicurare, questi accordi, tra l’altro strettamente riservati, prevedono una particolare procedura di verifica della morte avvenuta. Questa si basa sull’esame del medico incaricato dall’agenzia assicurativa, che non solo afferma l’avvenuto decesso, ma si occupa anche degli esami del Dna, quello delle impronte dentali e digitali che devono corrispondere totalmente all’identità dell’operatore assicurato.

Nei casi in cui non è possibile recuperare il corpo intero, come spesso può accadere in guerra, per evitare di lasciare propri cari senza il premio cospicuo, i mercenari di solito si mettono d’accordo con propri commilitoni, amici, fratelli d’armi, chiedendo loro di tagliarli la testa e le mani, per poter presentare questi elementi all’esame dell’agenzia assicurativa. Anche se questa procedura sembra macabra e poco etica, in realtà rappresenta perfettamente il senso di qualsiasi guerra. La guerra porta gli uomini, che dovrebbero far parte di una civiltà evoluta, a prendere decisioni degne della natura barbarica dei nostri lontani antenati.