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Israele, "colpire tutti gli ultimi piani di Gaza City": l'ordine svela la strategia

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Ancora la data dell'offensiva via terra non c'è. Certo però è che Israele non lascerà impunito Hamas. Il portavoce delle forze di difesa israeliane Jonathan Conricus ha ribadito che l'obiettivo resta "smantellare completamente" il gruppo "e le sue capacità militari", "riportare a casa la nostra gente", e "se questo potesse essere fatto dal cielo? Con un'esposizione molto limitata alle nostre truppe e meno danni a terra, sarebbe fantastico". 

Il motivo è semplice: colpendo i palazzi alti di Gaza City si vogliono distruggere i posti di osservazione agli ultimi piani. Una tattica in grado di far fuori i cecchini, ma anche i sotterranei, cantine e box, che sono ottimi bunker da cui fare partire il dedalo di tunnel sotto la città. Si tratta - spiega Il Corriere della Sera - di palazzi alti anche 15 o 20 piani, costruiti con i finanziamenti che arrivavano da Arabia Saudita, Qatar e Paesi del Golfo dopo gli accordi di Oslo nel 1993. 

 

 

Così nella giornata di lunedì 23 ottobre, stando alla ricostruzione, le bombe dovrebbero concentrarsi sulla zona relativamente più lussuosa di Al Rimal. Qui, un tempo, stavano i dirigenti dell’Autonomia e di recente i capi di Hamas. Tra gli edifici colpiti la filiale locale della Islamic Bank, che Hamas utilizza per amministrare le proprie finanze. Bombe anche sui 14 piani della Palestine Tower.  Le stesse forze di difesa israeliane fanno sapere di aver colpito circa 320 obiettivi appartenenti ad Hamas e alla Jihad islamica nella Striscia di Gaza nell'ultimo giorno di raid. Lo riporta The Times of Israel. I militari affermano che gli attacchi hanno preso di mira siti che potrebbero mettere in pericolo le truppe in vista dell'offensiva via terra nella Striscia. L'Idf sostiene di aver colpito tunnel dove si nascondevano miliziani di Hamas e della Jihad islamica, postazioni militari e di osservazione e siti per mortai e missili anticarro.

 

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