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Yemen, i summit segreti e i raid: cosa c'è dietro l'attacco di Usa e Uk

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Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato nella notte decine di attacchi aerei contro postazioni dei ribelli sciiti filo-iraniani Houthi nel nord-ovest dello Yemen, che da novembre 2023 hanno attaccato navi mercantili e petroliere in transito nel Mar Rosso.

La decisione a Londra è stata presa dopo una serie di summit segreti e un consiglio di sicurezza urgente nella serata di ieri 11 gennaio con la convocazione di tutte le parti della democrazia britannica, dal leader dell’opposizione laburista Keir Starmer allo Speaker della Camera, Sir Lindsay Hoyle. "È chiaro che gli Houthi da qualche tempo stanno effettuando attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso, mettendo a rischio la vita dei civili e interrompendo il commercio internazionale, il traffico e la navigazione", ha detto Starmer. "Noi sosteniamo questa azione, ma ovviamente abbiamo bisogno che il primo ministro faccia una dichiarazione completa di fronte al Parlamento" ha osservato, aggiungendo che il "principio" di agire contro i ribelli Houthi è "davvero importante". 

 

 

Gli attacchi degli Houthi si inseriscono nel contesto più ampio del conflitto in Medio Oriente tra Israele e il movimento islamista palestinese sunnita Hamas, anch’esso legato all’Iran. Gli houthi fanno parte dell'asse della resistenza e si ispirano a Hezbollah libanese, che, secondo gli analisti, fornisce loro competenze militari. 

Parallelamente, l’Arabia Saudita ha accusato l’Iran di aver fornito missili da crociera e droni utilizzati dagli Houthi per colpire siti petroliferi sauditi già dal 2019. La roccaforte degli Houthi è a Sanàa e controllano l’affaccio sul Mar Rosso, porta d’accesso da e per il transito attraverso il Canale di Suez. 

 

 

In seguito allo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas il 7 ottobre 2023, gli Houthi hanno espresso solidarietà al movimento palestinese, attaccando le navi in transito nel Mar Rosso, da dove passa il 15 per cento del traffico mondiale. L’instabilità creata dagli Houthi ha portato i principali colossi delle compagnie di navigazione ad abbandonare la rotta e preferire il transito dal Capo di Buona Speranza, con conseguente aumento di tempi e costi. 
 

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