Morta la prima donna a capo degli Cherokee
Wilma Mankiller si impegnò per migliorare le condizioni di vita e di lavoro della tribù
È morto il primo capo donna della Nazione Cherokee negli Stati Uniti. Wilma Mankiller, in dieci anni di mandato tra il 1985 e il 1995, è riuscita a triplicare il numero degli appartenenti alla tribù, raddoppiando i posti di lavoro e costruendo nuove abitazioni, ambulatori medici e centri per l'infanzia nel nord est dell'Oklahoma, dove vive la maggior parte degli cherokee d'America. Susan Masten, ex presidente della tribù degli Irochi, ha ricordato che Mankiller «è stata la prima a farsi avanti, sebbene le cose siano cambiate molto negli ultimi 20 anni e molte donne ora guidano le loro tribù grazie al suo esempio». Nel 1993 è entrata nella National Women's Hall of Fame e nel 1998 il presidente Bill Clinton le conferì la Presidential Medal of Freedom per l'impegno dedicato soprattutto a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, difendendo al tempo stesso le tradizioni e la lingua della Nazione Cherokee.