Da Breznev a Putin

Attentato a Mosca, "proibiti in Ucraina e nell'Unione sovietica": chi sono i Picnic

Ha intenzione di pagare i funerali alle vittime dell'attentato alla Crocus City Hall di Mosca e le spese mediche a chi è rimasto ferito. Shaman è il cantante dei Picnic, storica rock band russa in pista da 46 anni, capace di attraversare decenni di rivoluzioni e censure per essere testimone, alla fine, di un orrore come quello del Bataclan, con la musica che si mescola ai proiettili dei terroristi e al sangue degli innocenti. 

"Siamo tutti una grande famiglia. E in una famiglia non esiste il dolore di qualcun altro - ha scritto l'artista sul social Vkontakte, sorta di Facebook russo - Popolo mio, tutti i problemi e le disgrazie hanno sempre unito il nostro Paese. Hanno reso la Russia più dura e più forte. Anche questa volta non sarà possibile spaventarci e spezzarci". Shaman è noto per le sue idee nazionalistiche ma i Picnic, durante il regime sovietico, erano addirittura stati banditi in quanto "pericolosi". 

 

 

 

Fondati nel 1978, diventati famosissimi in tutto il Paese nella prima metà degli anni Ottanta, i Picnic avevano fatto il sold out al Crocus da tempo, con seimila biglietti venduti. Non sono esattamente etichettabili come un gruppo "putiniano", anche se il loro essere fieramente russi li ha di fatto trasformati in testimonial del potere. 

 

 

 

"Da quando esiste il gruppo Picnic, sono cambiati sette segretari generali" del Partito comunista russo, "abbiamo iniziato sotto Breznev. Ciò dimostra che la politica sta cambiando, ma il gruppo Picnic resta", spiegava nel 2016 il bassista Marat Korchemny, unico dei fondatori rimasto nel gruppo. In quello stesso anno l'Ucraina li aveva banditi perché si erano esibiti nella Crimea annessa da Putin. Nella Russia delle contraddizioni, però, non è mai stato cancellato l'elenco dei gruppi proibiti stilato ai tempi dell'Urss e che comprendeva anche i Picnic. "Quindi si potrebbe dire che ci esibiamo illegalmente", ironizzava il bassista, che sfidava Kiev: "A noi delle sanzioni non importa niente. La politica va e viene, la vita resta. Adesso nessuno si ricorderà chi era il ministro 20-30 anni fa, invece i Picnic saranno ricordati".