Steve Jobs trova un fegato nuovo

Tatiana Necchi

Un'impresa impossibile per un normale cittadino. Ha sborsato cifre da capogiro girando in lungo e in largo per gli Stati Uniti alla ricerca di un fegato. E alla fine l'ha trovato in Tennessee. Steve Jobs, il fondatore della Apple, ha iniziato la sua corsa contro il tempo per la ricerca di un fegato nuovo nel 2009. L'uomo è stato colpito da un tumore maligno al pancreas e i medici hanno detto che se non si fosse sottoposto a un trapianto sarebbe morto. Le liste d'attesa per il trapianto erano lunghissime. Ma trovare un fegato nuovo non è stato facile. Come Jobs altri 3400 californiani erano in lista d'attesa per un trapianto. Di questi solo 671 sono riusciti ad avere un fegato nuovo e 400 sono morti. Il fondatore della Apple, non intravedendo alcuna possibilità, ha iniziato mission impossible per un qualsiasi cittadino americano: ha preso il suo jet privato e ha iniziato a girare per gli ospedali degli Stati Uniti per iscriversi a più liste d'attesa possibili. In America, grazie alla pratica del multiple-listing, i malati molto abbienti possono aumentare le chance essere trapiantati. Ecco che arriva il miracolo. Così Jobs in ogni ospedale in cui si è recato ha eseguito tutti gli esami che certificassero che effettivamente necessitasse di un trapianto, spendendo cifre assurde, dato che l'assicurazione medica copre una sola immatricolazione in un solo ospedale. Dopo tanto girovagare, finalmente, il miracolo è avvenuto. All'inizio di marzo il Methodist University Hospital di Memphis in Tennessee, uno degli ospedali in cui il fondatore della Apple era in lista d'attesa, ha contattato Jobs informandolo di avere un fegato per lui. Il donatore è un ragazzo di vent'anni, deceduto in un incidente stradale. È stata la rivista americana Forbes, a pubblicare i dettagli della vicenda di papà Apple.