Cameron fa i capricci: non vuole la scorta

Roberto Amaglio

Era una delle sue battaglie per eliminare i costi della politica. Oltre al taglio dello stipendio del 5%, David Cameron voleva evitare scorte, uomini al seguito e quant’altro i politici inglesi avevano a disposizione, soprattutto a partire dall’11 settembre e dai successivi attentati che, ricordiamolo, hanno colpito pure Londra. La scelta del neo premier britannico, però, non solo non piace ai servizi di sicurezza d’oltre Manica, ma rischia di costare più di quanto possa fare l’eliminazione o la riduzione della scorta del primo ministro. “I servizi di sicurezza - scrive oggi il Times riportando la testimonianza di un ex agente dei servizi britannici - sono sempre più nervosi e temono per l'eccessiva vulnerabilità del primo ministro di fronte ai terroristi, ai pazzi isolati, ai pirati informatici". Infatti, con i suoi comportamenti, David Cameron non solo metterebbe a repentaglio gli agenti a piedi che lo proteggono, i suoi interlocutori, i pedoni lungo la strada, ma rischierebbe anche di costare parecchio alle casse inglesi. La famiglia Cameron, infatti, non si è nemmeno trasferita al 10 di Downing Street (già munita di tutti gli optional per la sicurezza), rimanendo nella propria casa. Questo comporterebbe secondo l’antiterrorismo un incremento di spesa pubblica per attivare anche nell’abitazione del primo ministro tories tutti i meccanismi di sicurezza necessari. E lo stesso varrebbe anche per il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, rimasto con la moglie nella sua residenza di Notting Hill. Intanto nemmeno i collaboratori più stretti del premier nascondono gli screzi tra il loro leader e la scorta, con Cameron che confermano la sua insofferenza per le scorte e le misure di sicurezza: dalle passeggiate fino al Parlamento, fino al rifiuto di fare a meno del suo blackberry. "Appena può, cerca di uscire dalla bolla – sostengono i suoi uomini –, anche se solo per una breve passeggiata fino al Parlamento. Ovviamente, se l’indicazione sarà assolutamente di un divieto, non lo farà, ma sarà recalcitrante".