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Ha fatto perdere 4,9 miliardi alla Société Générale, parte il processo

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Kerviel alla sbarra, trader folle o vittima di un sistema?

Paolo Franzoso
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Si apre il processo contro Jérôme Kerviel, accusato di aver fatto perdere 4,9 miliardi di euro alla Société Générale, banca in cui lavorava, attraverso la speculazione esorbitante sui mercati finanziari – con operazioni fittizie o false dichiarazioni – all'insaputa dei suoi superiori. La difesa del giovane trader 33enne è un contrattacco: “Gli incoraggiamenti giornalieri dei miei superiori non mi hanno frenato, anzi mi hanno spinto e incitato a continuare”. I superiori erano consapevoli delle pratiche poco limpide applicate da Kerviel. Ammette però di aver commesso errori e perduto il senso del controllo e di aver registrato operazioni fittizie per camuffare la realtà. Sì, solo perché è usanza comune nel mondo della finanza. “Tutto si vede, tutto si sente” nei saloni finanziari. Interrogato dal suo legale, Olivier Metzner, Kerviel ripete che era impossibile che i cinque capi della sezione dei trader potessero ignorare quel che lui faceva. A supportare la difesa l'immagine dell'ufficio dove lavorava l'imputato, un ambiente non troppo grande, senza barriere. “Non è un uomo il responsabile di questa truffa, ma il sistema” ha sostenuto il difensore. “Il mio assistito è stato una pedina, una pedina che hanno utilizzato per trarne profitto e quando non si ha più bisogno di questa o quella pedina, la si getta”. I giudici dovranno valutare: trader folle o vittima di un sistema?

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