L’Italia rifiuta le modifiche al Regolamento Oms in caso di emergenze, come hanno già fatto gli Stati Uniti. Con una missiva del 18 luglio scorso il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha comunicato al direttore dell’Organizzazione il rifiuto dell’Italia reputando gli emendamenti 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale adottati dall’Oms «troppo vincolanti». Insomma, le correzioni dall’Agenzia delle Nazioni Unite «vanno nella direzione di un quadro giuridicamente vincolante per rispondere alle emergenze di salute pubblica». Questa è la sintesi del «rifiuto di parte italiana di tutti gli emendamenti adottati» sul tema della lotta alle pandemie alla 77ma Assemblea Mondiale della Sanità.
In precedenza già in precedenza gli Stati Uniti, proprio sotto la presidenza repubblicana di Donald Trump, si erano dissociati dalla rotta tracciata dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità considerando i correttivi troppo «vincolanti». «Rischiano di interferire indebitamente con il nostro diritto sovrano di sviluppare la nostra politica sanitaria», aveva scandito in una lettera il segretario per la Salute, Robert F.
Kennedy Jr, e il segretario di Stato, Marco Rubio, lamentando che avrebbero potuto minare «la libertà di espressione, la privacy o le libertà individuali degli americani».
Nel dettaglio gli emendamenti, che dal prossimo 19 settembre avranno effetto per tutti gli Stati che non abbiano comunicato «la loro decisione di rifiutare o di formulare delle riserve», mirano a rafforzare la risposta a pandemie come quella del Covid con regole giuridicamente vincolanti. In particolare introducono il concetto di «emergenza pandemica» per attivare meccanismi più rapidi e coordinati in presenza di eventi sanitari di grande portata, garantendo una risposta collettiva non solo sanitaria ma anche politica e sociale».
L’intenzione del’Oms è di «investire e pianificare la prevenzione rivedendo anche il modello del certificato internazionale di vaccinazione o profilassi». Tra le obiezioni sollevate dagli Usa c’erano anche le tutele in materia di diritti di proprietà intellettuale sui vaccini americani alla luce della «maggiore solidarietà ed equità».
«Da tempo avevamo sollevato perplessità e preoccupazioni in merito a queste modifiche volte a cambiare il regolamento sanitario del 2005. Modifiche che avrebbero comportato una riduzione della sovranità nazionale in tema di politiche sanitarie, tra le quali la possibilità dell’Oms di esercitare un controllo sull’informazione in ambito sanitario. Senza contare», ha scandito a stretto giro il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, «che queste modifiche sarebbero state introdotte senza alcun dibattito parlamentare. Questa scelta, peraltro condivisa anche da altri Paesi come gli Usa, non determina alcun cambiamento riguardo la sicurezza sanitaria, che sarà sempre garantita con il massimo livello di rigore, al pari del coordinamento con le altre Nazioni».
Sull’altra parte della barricata il centrosinistra. Per il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, il governo «strizza l’occhio ai No Vax» con una scelta «assurda e pericolosa» che «isola il nostro Paese dal contesto internazionale». Critiche anche da parte di esponenti di Avs e Azione ch parlano di «cecità politica». Non si fa un favore «ai cittadini italiani in giro per il mondo perché in presenza di protocolli sanitari difformi dal Regolamento internazionale potrebbero essere sottoposti a quarantene e controlli».