A spingere per una escalation militare contro Mosca non è più la Polonia, ma Berlino. Il maggior generale delle Forze Armate tedesche, Christian Freuding, ha proposto di colpire aeroporti e infrastrutture russe per supportare l'Ucraina.
Le sue dichiarazioni sul canale YouTube Bundeswehr vengono rilanciate anche dalla stampa russa, tra cui Ria Novosti, che evidenzia lo scenario di "operazioni offensive" paventato dalla Germania. "E' possibile influenzare indirettamente il fatto che il potenziale offensivo delle forze armate russe non venga affatto rivelato. La prima possibilità, ovviamente, è condurre noi stessi operazioni offensive antiaeree utilizzando mezzi a lungo raggio, in linea di principio una guerra aerea: aerei che colpiscono gli aeroporti prima ancora che questi mezzi possano essere impiegati", ha affermato Freuding.
Secondo il generale, ripreso dalla stampa russa, anche le imprese dell'industria della difesa possono diventare obiettivi. Ha ammesso, inoltre, che Mosca ha avuto "seri successi nella produzione di missili", ma ha chiesto di "trovare un modo per impedire lo sviluppo del complesso militare-industriale russo". "Qui dobbiamo riconsiderare se le misure economiche adottate siano sufficienti e dove possiamo trovare leve per ridurre la produzione russa, soprattutto in questo settore", ha concluso il maggior generale delle Forze Armate tedesche.
La scorsa settimana, Freuding, che dirige uno staff speciale per l'Ucraina presso il ministero della Difesa della Repubblica Federale di Germania e coordina l'assistenza militare a Kiev, ha dichiarato che i primi missili ucraini a lungo raggio, la cui creazione è stata finanziata dalla Germania, arriveranno entro la fine di luglio. Negli ultimi anni, la Russia ha riferito di una attività Nato senza precedenti nei pressi dei suoi confini occidentali. L'Alleanza atlantica sta ampliando le sue iniziative e le definisce "un deterrente per l'aggressione russa". Mosca ha ripetutamente espresso preoccupazione per il rafforzamento delle forze dell'alleanza in Europa. Il Cremlino ha osservato che "la Russia non minaccia nessuno, ma non ignorerà azioni potenzialmente pericolose per i suoi interessi".
Sempre Freuding, in una intervista rilasciata ai media ucraini, ha fatto sapere che la Russia punta a lanciare contemporaneamente 2.000 droni contro l'Ucraina. Una cifra sbalorditiva, che arriva mentre Mosca continua a espandere la sua produzione di droni. Tra il 13 settembre 2022 e il 30 agosto 2023 le forze russe hanno lanciato quasi 2.000 Shahed in Ucraina, secondo Airwars, un'organizzazione di monitoraggio dei conflitti con sede a Londra. Questo numero è aumentato vertiginosamente nel 2025: solo a giugno, Mosca ha lanciato la cifra record di 5.337 droni di tipo Shahed.