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Gli USA non ripartono. Crescono invece i sussidi di disoccupazione

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Altre 13000 richieste. Gli analisti prospettavano un calo di 5000 unità. Nemmeno in Germania crescono gli occupati

Roberto Amaglio
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Dall'America arriva un dato emblematico dell'insicurezza e precarietà della situazione economica internazionale. Invertendo completamente ogni ottimistica previsione sulla ripresa a “stelle e strisce”, questa settimana i sussidi settimanali di disoccupazione negli States sono cresciuti di altre 13 mila unità, arrivando a toccare quota 472 mila persone. Un incremento del 2,75%, ma che è significativo in quanto gli analisti erano convinti di registrare un calo dei sussidi nell'ordine delle 5000 persone. Bilancio in perdita, quindi, e media nelle ultime 4 settimane che vede i sussidi crescere da 463,250 a 466.500 unità. A livello continuativo, le richieste avanzano da 4,373 a 4,616 milioni. Che la ripresa sia fragile e tutt'altro che incanalata sui binari vincenti, ci pensano non solo gli indici delle borse (continua l'altalena), ma anche i prospetti sul mondo del lavoro provenienti dalla Germania: anche nell'industriale potenza del Vecchio Continente, il tasso di disoccupazione al netto dei fattori stagionali non fa segnalare concreti miglioramenti, rimanendo stabile al 7,7%.

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