Un nuovo tappo aspiratore per la Bp

Roberto Amaglio

Forte del discreto risultato ottenuto nel primo tentativo, la British Petrolium questo fine settimana installerà un nuovo “tappo” sulla tubatura petrolifera rotta che dallo scorso 20 aprile sta mettendo in serio pericolo l’intero ecosistema del Golfo del Messico. La notizia si è appresa sul sito della stessa compagnia petrolifera inglese ed è stata confermata anche dall’ex ammiraglio della Guardia Costiera, Thad Allen, responsabile per conto dell’amministrazione Obama delle operazioni in corso nel Golfo del Messico. Tappo bis – Le operazioni potrebbero iniziare già questo pomeriggio, quando i primi robot inizieranno a rimuovere il vecchio tappo. In questa fase, ovviamente, il petrolio tornerà a defluire ad un ritmo di migliaia di barili al giorno, fuoriuscite che saranno limitate solo quando il nuovo blocco verrà applicato. Non a caso i tecnici della Bp contano di completare il tutto in tempi brevi, ossia nel giro di 24-36 ore. "Secondo le stime del governo Usa – ha confidato lo stesso Thad Allen –, al momento si riversano in mare ogni giorno dai 35.000 ai 60.000 barili di petrolio e la Bp è in grado di raccoglierne quasi la metà. Con questo nuovo tappo, però, ci sono buone possibilità che si riduca in modo drastico la fuoriuscita di greggio nell’ambiente e, forse, che si riesca a chiudere del tutto il pozzo entro la prossima settimana". Passi successivi – Infatti, oltre al nuovo tappo con maggior capacità aspirante, continuano gli studi dei tecnici della Bp per risolvere definitivamente il problema. In tal senso, la strada che si sta battendo è la realizzazione di due pozzi collaterali di emergenza.