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A Miami si parla di pace. E la Russia sgancia missili sull’Ucraina

Zelensky telefona a Witkoff, Kushner e Umerov, poi vola a Londra dove oggi incontrerà Macron, Merz e Starmer per discutere il futuro della Nato
di Carlo Nicolatodomenica 7 dicembre 2025
A Miami si parla di pace. E la Russia sgancia missili sull’Ucraina

3' di lettura

Serve impegno per una pace a lungo termine e una rapida de-escalation, dicono da Miami gli americani Steve Witkoff, Jared Kushner e Rustem Umerov, ma intanto dall’altra parte del mondo in Ucraina sembra che tutto vada nella direzione opposta, con i caccia polacchi che si sono alzati in volo in contemporanea a un attacco russo sull’area occidentale dell’Ucraina, al confine con la Polonia. L’allerta aerea è scattato ripetutamente la notte tra venerdì e sabato su quasi tutto il territorio ucraino e alla fine le zone colpite sono risultate essere, oltre alla capitale, quelle di Sumy, Chernihiv, Poltava, Cherkasy e Odessa. Mosca ha confermato il «massiccio attacco» contro strutture ucraine utilizzando missili balistici ipersonici lanciati da aerei Kinzhal, «in risposta agli attacchi terroristici dell’Ucraina contro strutture civili all'interno della Russia», in particolare contro un grattacielo di Grozny in Cecenia. I russi sostengono di aver colpito «imprese industriali della difesa ucraine e le strutture energetiche che ne garantiscono il funzionamento, nonché le infrastrutture portuali utilizzate nell'interesse delle Forze Armate ucraine». Il presidente Zelensky ha parlato di «oltre 650 droni e 51 missili» arrivati dalla Russia che hanno provocato diversi feriti in tutto il Paese. Il ministro ucraino perla Ricostruzione Oleksiy Kuleba ha sottolineato che «nella regione di Odessa, 9.500 utenti sono rimasti senza riscaldamento e 34.000 senza acqua a causa dei danni».

Da parte sua Kiev ha invece confermato di aver attaccato una raffineria nella regione russa di Ryazan e di aver colpito e danneggiato «l’unità di isomerizzazione a bassa temperatura». La raffineria, con una capacità produttiva stimata di 17,1 milioni di tonnellate di petrolio all'anno, produce vari tipi di benzina, carburante per aerei e carburante diesel, e l'impianto stesso è «coinvolta nella fornitura delle forze armate degli occupanti russi», sostiene Kiev. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha segnalato invece che la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia ha temporaneamente perso tutta l'alimentazione elettrica esterna durante la notte tra venerdì e sabato a causa di non specificate attività militari. Sempre Aiea ha inoltre lanciato l’allarme su quella dismessa di Chernobyl confermando che l’attacco di droni del febbraio scorso ha privato la cupola costruita a protezione del sito delle «sue funzioni primarie di sicurezza, incluso la capacità di contenimento», ma ha anche rilevato che «non c'è danno permanente alle sue strutture portanti o ai sistemi di monitoraggio». A dimostrazione di una tensione sempre più palpabile ai confini con la Russia, in un’intervista al Guardian il responsabile operativo della Marina militare svedese, Marko Petkovic, ha rivelato che gli avvistamenti di mezzi navali russi nel Baltico sono «molto comuni», e probabilmente destinati a crescere. In particolare si rilevano quasi settimanalmente passaggi di sottomarini.

Anche per questo motivo Petkovic si augura che la Svezia diventi membro a pieno titolo dell'alleanza militare Nato «il più rapidamente possibile». Intanto proseguono con molta fatica i colloqui per un accordo di pace con gli inviati americani Witkoff e Kushner e quello ucraino Umerov che si sono incontrati ancora a Miami per stabilire una linea comune. Non si hanno notizie di particolari passi avanti ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha comunicato di aver avuto una «approfondita telefonata» con i tre e di aver avuto con loro «una discussione molto mirata e costruttiva». «Abbiamo affrontato molti aspetti e i punti chiave che potrebbero garantire la fine dello spargimento di sangue ed eliminare la minaccia di una nuova invasione russa su vasta scala, nonché il rischio che la Russia non mantenga le sue promesse», ha scritto su X. Domani invece si incontreranno a Londra i leader dei Volenterosi Emmanuel Macron, Friedrich Merz e il padrone di casa Keir Starmer insieme allo stesso Zelensky per discutere degli ultimi sviluppi diplomatici e probabilmente anche per commentare di persona la nuova strategia mondiale annunciata venerdì dall’Amministrazione Trump in cui l’Europa deve assumersi maggiori responsabilità in ambito Nato. Nel sottolineare che «la Russia non cerca la pace» ed è «ferma nel suo percorso di escalation», il presidente francese ha garantito su X che l’Ucraina può contare sull’«incrollabile sostegno« della coalizione dei Volenterosi: «Continueremo questi sforzi con gli americani per fornire all'Ucraina garanzie di sicurezza, senza le quali non sarà possibile una pace solida e duratura», ha scritto.