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Sangue in Iraq. Due attentati causano almeno 25 vittime

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Prima esplosione davanti alla sede della tv Al Arabya. Il secondo a Kerbala

Roberto Amaglio
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Altra giornata di sangue in Iraq, dove si sono registrati due violenti attentati terroristici dal bilancio pesantissimo. La prima strage è avvenuta nel tardo pomeriggio nel centro di Baghdad, proprio davanti agli uffici della televisione satellitare araba Al Arabya, con sede centrale a Dubai. Secondo quanto rilevato dal portavoce dell'esercito iracheno, il generale Qassim al Moussaui, l'attentatore suicida sarebbe riuscito a superare i due controlli di sicurezza che portano alla sede dell'emittente, beffando i vigili che ne hanno accertato le generalità. Circa 10 minuti dopo aver superato il secondo controllo, il kamikaze si sarebbe fatto saltare in aria, provocando almeno sei morti e una ventina di feriti, tra cui l'ex vice primo ministro Salam al Zubaie, che è stato estratto vivo dalle macerie della sua vicina abitazione. Nel gesto c'è comunque la mano di al-Qaeda. La tv Al Arabya, infatti, è da tempo nel mirino dei terroristi in Iraq e negli altri paesi arabi per le sue trasmissioni di denuncia contro il jihadismo. Ogni venerdì sera, infatti, va in onda la rubrica “Fabbrica della morte”, condotta dalla giornalista Rima Salehi, che analizza in modo approfondito tutti i problemi relativi alle cellule di al-Qaeda e alle loro attività. Ma l'attacco alla sede della televisione araba è stato solo il primo dei due attentati che si sono registrati oggi in Iraq. Poco minuti prima delle 19 (ora italiana), infatti, due autobombe sono esplose a Kerbala, città a 100 km della capitale Baghdad. Dalle poche notizie finora trapelate, ci sarebbero diciannove morti e 54 feriti. Come spesso succede in questi casi, però, il bilancio è destinato ad aggravarsi. Pakistan – Cambiando la regione del Medio Oriente, arrivano brutte notizie anche dal Pakistan, dove si è registrato un attacco suicida finalizzato ad eliminare Mian Iftikhar, ministro dell'informazione nella provincia di Khyber-Pakhtunkhwa. Il ministro è scampato all'attentato perché non era sul posto al momento dell'esplosione, hanno spiegato fonti della polizia. Tuttavia il bilancio è pesante, con sette persone rimaste uccise, tra cui tre poliziotti, e altre 37 feriti. Da segnalare che l'attentato è avvenuto proprio mentre molte persone si erano radunate di fronte alla residenza di Iftikhar per fargli le condoglianze per il figlio ucciso sabato scorso. Secondo vari media locali, anche il premier pachistnao Yousuf Raza Gilani e altre personalità di spicco avevano pianificato di recarsi alla residenza del ministro per fargli le condoglianze.

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