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Tensione fra India e Pakistan

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Truppe in Kashmir

Albina Perri
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La fine dell'anno tra India e Pakistan si fa tesa. A un mese di distanza dal massacro di Mumbai, che una parte degli indiani attribuisce ai pakistani, i due eserciti sono tornati a darsi fastidio nella regione contesa dal Kashmir. Il ministro degli Esteri cinese Yang Jeichi ha telefonato ai colleghi indiano e pakistano per proporre un incontro a tre sulla crisi. Il capo della diplomazia di New Delhi, Pranab Mukherjee, ha chiesto però che prima Islamabad “faccia di più e distrugga i campi dei terroristi”. Il governo dell'India ha invitato i propri cittadini a non recarsi in Pakistan. A lanciare l'avvertimento è stato il ministero degli Esteri di New Delhi mentre era in corso una riunione tra il premier Manmohan Singh e i vertici delle forze armate. “I cittadini sono avvisati che potrebbe essere non sicuro recarsi in Pakistan”, ha detto un portavoce rispondendo a una domanda sulla notizia dell'arresto di cittadini indiani dopo l'esplosione di un minibus giovedì in una strada centrale di Lahore che ha provocato la morte di una donna che passava e il ferimento di quattro cristiani che si stavano recando a Messa. L'obiettivo era un alto funzionario di polizia che prese parte a un'operazione che uccise un leader di Al Qaeda nel 2002 legato a un gruppo estremista islamico. Islamabad ha avvertito l'India di non lanciare attacchi e ha promesso di rispondere a ogni provocazione. Il Pakistan ha trasferito truppe dal confine con l'Afghanistan a quello con l'India e ha sospeso tutte le licenze ai militari con compiti “operativi”. Negli ultimi giorni l'esercito e l'aeronautica di Islamabad hanno ridotto le operazioni contro i talebani e i miliziani di Al Qaeda nella valle di Swat e nell'area tribale di Bajaur. Fonti militari pakistane sostengono che è stato notato uno spostamento di truppe indiane verso la frontiera. Lo stato maggiore pakistano ha messo in stato di massima allerta soprattutto l'aviazione, dopo che il 13 dicembre jet indiani violarono lo spazio aereo pachistano presso Lahore. La notizia della violazione è stata poi smentita dall'India. “Vogliamo la pace, ma non dovremmo essere compiacenti con l'India”, ha dichiarato il ministro degli Esteri pachistano Shah Mahmood Qureshi. “Dovremmo sperare per il meglio, ma prepararci per il peggio”.

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