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Scontri ad Alessandria e Algeri

"Dio ci ha ordinato la Jihad"

Albina Perri
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Alessandria bloccata, scontri ad Algeri. Migliaia di persone si sono riversate oggi per le strade delle due città per protestare contro l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. «Dio ci ha ordinato di fare la jihad. Sarà la vittoria o il martirio. Non bisogna avere paura della potenza dell'avversario», ha detto ai fedeli l'imam di una delle moschee del centro di Algeri mentre diversi cortei si formavano nei quartieri popolari della capitale, Bab El Oued, Belcourt e Kouba, considerati una delle roccaforti degli disciolto Fronte islamico per la salvezza (Fis), dove si segnalano scontri tra la polizia e i manifestanti. Le forze di sicurezza in tenuta antisommossa stanno cercando di bloccare con i lacrimogeni i manifestanti che rispondono con lanci di pietre. «Uscite nelle strade andiamo a fare la jihad» e «Allah Akbar», sono alcuni degli slogan scanditi dai manifestanti che stanno tentando di raggiungere la centralissima piazza dei Martiri. Era dal 14 giugno del 2001, quando circa un milione di amazigh (berberi della Cabilia) marciarono su Algeri, che le strade della città non venivano attraversate da una manifestazione di questa entità. È proprio in seguito alla tragica marcia, repressa nel sangue dalle forze dell'ordine, che lo stato d'emergenza in vigore dal 1992 venne irrigidito in particolare nella capitale dove restano vietate tutte le manifestazioni in strada.

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