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Col Cav al governo i blitz li decidevano noi

"Con un governo politico un caso Lamolinara non sarebbe mai successo": non ci mettevano i piedi in testa così

Andrea Tempestini
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«Con un governo politico una roba del genere non sarebbe mai successa», si è commentato da più parti all'indomani del blitz nigeriano deciso dagli inglesi senza avvisare Roma e finito con la morte dell'ostaggio italiano Franco Lamolinara. Sottotesto: coi governi Berlusconi magari vigeva la diplomazia della pacca sulla spalla, ma nessuno si è mai sognato di metterci i piedi in testa così. Premesso che l'elenco pubblicato qui a fianco è fisiologicamente perfettibile, la storia recente conforta l'assunto. Durante gli ultimi due esecutivi col Cavaliere a Palazzo Chigi e Franco Frattini alla Farnesina, in almeno quattordici occasioni il governo di Roma è stato consultato sull'eventualità di condurre blitz per liberare ostaggi italiani in giro per il mondo. E in almeno quattordici occasioni la parola di Roma ha avuto un peso determinante nel prendere la decisione. Alcune volte il no del governo italiano si è imposto sull'avviso diverso di altri Paesi. Nel caso del rilascio della cooperante Clementina Cantoni nel 2005, il parere contrario di Roma ebbe la meglio sulla determinazione del governo afgano a compiere il blitz. Anche nel caso del sequestro lampo dei quattro giornalisti italiani in Libia nell'agosto scorso, il governo di Roma respinse l'offerta di intervento che proveniva dal terreno e risolse la questione con altri mezzi. Allo stesso modo, nessun blitz ha avuto disco verde senza il via libera italiano: dalla liberazione dei contractor Salvatore Stefio, Maurizio Agliana e Umberto Cupertino in Iraq nel 2004 a quella del cooperante Francesco Azzarà, liberato dalle autorità sudanesi nel dicembre scorso. Alla luce dell'attualità, giova ricordare il precedente del portacontainer Monte Cristo, sequestrato dai pirati nel golfo di Aden nell'ottobre scorso e liberato da un blitz compiuto dalle forze militari inglesi. Un intervento del quale Londra e Roma avevano discusso preventivamente e che era stato reso possibile soltanto dall'accordo dei due Paesi coinvolti. Come si usa fare tra governi quando ci si rispetta. di m. g.

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