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Vaccino, Ursula von der Leyen? "Spariti gli sms col boss di Pfizer", il caso inquietante che travolge lady Europa

Carlo Nicolato
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Che cosa nasconde la Von der Leyen? Perché la Commissione si è rifiutata di fornire informazioni sui messaggi di testo scambiati dalla sua presidente con l’amministratore delegato della Pfizer per l'acquisto dei vaccini? Lecito domandarselo, tantopiù che adesso è arrivata anche la strigliata dell'ombudsman, la mediatrice europea Emily O' Reilly, la quale ha chiesto che palazzo Berlaymont faccia uno sforzo di trasparenza e tiri fuori quegli sms originariamente «non archiviati» in quanto ritenuti non importanti. Di tale vicenda si era iniziato a parlare nell'aprile dello scorso anno quando il New York Times aveva pubblicato un articolo nel quale appunto si riportava che la trattativa per l'acquisto dei vaccini Pfizer contro il Covid era avvenuta tramite uno scambio di messaggi di testo tra la Von der Leyen e l'amministratore delegato della casa farmaceutica tedesca Albert Bourla. Un particolare piuttosto bizzarro che non poteva sfuggire a quanti avevano seguito le precedenti dispute tra Commissione e le cause farmaceutiche, in particolare Astrazeneca, in relazione appunto alle forniture, ai tempie alle quantità dei vaccini.

Non poteva sfuggire nemmeno al giornalista del sito web Netzpolitik Alexander Fanta, al quale si è accesa un'ulteriore lampadina. Di base a Bruxelles ma tedesco Fanta era certamente a conoscenza di un altro precedente scandalo che aveva coinvolto la Von der Leyen nel 2019, ai tempi ministro della Difesa in Germania, quando era stata accusata di aver cancellato i dati del suo cellulare, messaggi e chiamate, che avrebbero potuto far chiarezza su alcune forniture militari poco chiare. Ben sapendo che ogni cittadino europeo ha il diritto di accedere ai documenti Ue, «a prescindere dal suo supporto», basta che vertano «su aspetti relativi alle politiche, iniziative e decisioni di competenza dell'istituzione» (regolamento europeo 1049 del 2001), il giornalista ha dunque chiesto di poter accedere a quei messaggi e la risposta evasiva della Commissione ha trasformato i suoi sospetti in quasi certezze.

Di quella importante trattativa da miliardi di euro per la pelle dei cittadini europei i papaveri di Bruxelles si sono limitati a fornire una email, una lettera e un comunicato stampa. Anziché cedere alla tentazione di pubblicare accuse non ancora provate, Fanta ha diligentemente seguito le istruzioni fornite dalla stessa Ue e si è rivolto all'ombudsman, ovvero quell'organo eletto dall'Europarlamento che per l'appunto ha il compito di ricevere le denunce di qualsiasi cittadino dell'Unione riguardanti casi di cattiva amministrazione. È qui che dunque entra in gioco la O' Reilly, irlandese laureata ad Harvard e prima donna a rivestire tale ruolo, la quale a sua volta chiede lumi alla Commissione sottolineando che i funzionari preposti sono tenuti a dare una spiegazione «sulla conservazione dei registri dei messaggi di testo e su come questa politica venga attuata». Tale spiegazione evidentemente non è mai arrivata, visto che a distanza di quattro mesi l'ufficio dell'ombudsman ha ritenuto necessario pubblicare un messaggio di biasimo sul modo in cui palazzo Berlaymont ha gestito l'intera vicenda.

QUESTIONI DI FORMA
Il comunicato spiega che «la Commissione non ha chiesto esplicitamente all'ufficio personale del Presidente (gabinetto) di cercare messaggi di testo», ha chiesto invece al suo gabinetto «di cercare documenti che soddisfano i criteri interni della Commissione perla registrazione», e «i messaggi di testo non sono attualmente considerati conformi a questi criteri». «Ciò non soddisfa le ragionevoli aspettative di trasparenza e standard amministrativi nella Commissione» ha commentato la O' Reilly che chiede che i messaggi di testo vengano cercati nuovamente e finalmente trovati, in quanto, sottolinea, l'importante è il contenuto non il supporto. Il contenuto appunto, ed è quello che interessa a Fanta e anche a noi. Cosa c'era di tanto importante in quegli sms perché la presidente Von der Leyen li facesse sparire?

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