Roma, 24 gen. (Adnkronos) - Sull'isola Bella del lago Maggiore campeggia un cantiere di seimila metri quadrati: si tratta dei lavori di restauro di Palazzo Borromeo. Danneggiato da una tromba d'aria lo scorso settembre, ci vorranno diversi mesi per riportare il palazzo all'antico splendore, ma e' volonta' dei committenti che almeno la facciata venga restaurata entro la riapertura al pubblico, del Palazzo e del Giardino, prevista per il 16 marzo. I danni provocati dal fortunale sono ingenti. Si aggiunga il microclima lacustre che, con l'umidita', favorisce il deterioramento degli intonaci e l'attacco da parte di funghi e microorganismi. Ma il colossale intervento, che si svolgera' sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte, sara' rivolto ad ogni centimetro delle superfici esterne, da quelle piu' antiche, plurisecolari, alle piu' recenti, realizzate appena il secolo scorso, sempre sui disegni originali. Molta attenzione richiedono naturalmente gli affreschi 'a trompe l'oeil' sulla facciata e i materiali lapidei. "Quelle fabbriche-scriveva nel 1686 Vitaliano VI Borromeo a proposito del Palazzo sull'Isola Bella-sono state tutte da me pensate et in esse in quanto alle inventioni et idee ho' seguito il genio mio". In realta' la realizzazione del complesso e' il risultato di una serie di interventi successivi che si sono protratt per secoli fino all'immediato dopoguerra. Solo con Vitaliano X (1892-1982) infatti, terminarono i lavori di costruzione del Salone, completamento della facciata settentrionale e del molo all'estremita' superiore dell'isola (1948-1958).