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Il lato oscuro dello sbarco in Normandia

D-Day, libro dello storico Beevor, ricostruisce i crimini di guerra degli alleati
di Roberto Amaglio venerdì 30 aprile 2010

2' di lettura

E' considerata una delle operazioni militari più oculate, spettacolari ed efficaci della letteratura bellica. Ora, però, sullo sbarco di Normandia emergono anche i crimini di guerra compiuti dalle truppe alleate. che "uccisero spietatamente i soldati tedeschi che si erano già arresi". Ad affermarlo il libro dello storico inglese Anthony Beevor "D-Day: The battle for Normandy", di cui il settimanale 'Der Spiegel' pubblica ampi stralci. Lo storico cita le dichiarazioni di numerosi soldati britannici, canadesi e americani, da cui risulta che gli Alleati oltre ad uccidere i prigionieri tedeschi, compresi i feriti, in molti casi avevano usato i soldati della Wehrmacht ed i militari delle Waffen-SS come scudi umani, oppure li avevano costretti ad avanzare in avanscoperta sui terreni minati. Il settimanale di Amburgo scrive che la massa di prove documentali raccolte da Beevor è "schiacciante" e tra i massacri compiuti cita quello del villaggio di Audouville-la-Hubert, dove i paracadutisti alleati assetati di vendetta per le perdite subite falciarono 30 soldati della Wehrmacht. Lo studioso britannico riporta nel suo libro numerosi racconti di soldati alleati, che, pur essendo disponibili da molti anni, sono sempre stati accuratamente ignorati dagli altri suoi colleghi, nell’obiettivo evidente di non gettare un’ombra su uno dei fatti d’armi più gloriosi della storia. A dar manforte a Beevor è anche lo storico tedesco Peter Lieb, dalle cui ricerche è emerso che in occasione del D-Day molte unità alleate avevano ricevuto l’ordine di non fare prigionieri. Tra gli episodi citati dallo studioso tedesco c'è il fatto che durante lo sbarco americano a "Omaha Beach" vennero fatti prigionieri solo 130 tedeschi, dei quali appena 66 vennero poi condotti in un campo di raccolta. Sul motivo per cui tra i prigionieri tedeschi figuravano così pochi componenti delle Waffen-SS lo storico cita un rapporto del XXX Corpo d’armata inglese, in cui è scritto che "molti di essi meritavano in ogni caso di essere fucilati e loro lo sapevano".

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