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La bambina di Kiev, il romanzo verità nel cuore della guerra in Ucraina

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Esce in Italia dal 18 maggio La bambina di Kiev, il primo romanzo-verità dal conflitto russo-ucraino. Opera di Luca Crippa e Maurizio Onnis, gli autori del bestseller internazionale Il fotografo di Auschwitz, pubblicato in oltre 60 Paesi e in molte lingue, il libro - che intreccia testimonianze documentali e resoconti di profughi e vittime - racconta la storia indimenticabile di una bambina e della sua famiglia, nel cuore di tenebra della guerra. È stato presentato con grande successo alla London Book Fair 2022, catturando l’interesse dei più importanti editori. Nelle prossime settimane verrà pubblicato anche in Finlandia, in Portogallo e quindi negli altri Paesi europei.

Alisa ha dieci anni e vive in un condominio popolare alla periferia di Kiev con suo padre Semyon, guida del museo naturalistico, e la madre Polina. Le notizie che giungono dalla tv sono ogni giorno peggiori, ma nessuno vuole credere che i russi attaccheranno davvero la capitale. Tanto meno Olexsandr, suo nonno. Lui è abbastanza anziano da ricordare i racconti dei vecchi sulla Seconda guerra mondiale e non concepisce come quella tragedia possa ripetersi, nel cuore dell’Europa. Di tutto questo si discute la sera del 23 febbraio, a casa della famiglia Melnyk. Poi, un immane boato squarcia la notte, e cambia ogni cosa. Alisa si sveglia di colpo, afferrata da un terrore a cui non sa dare un nome. Che cosa sta succedendo? È questa la guerra, allora?

Parte da qui la storia di Alisa, lo straordinario romanzo-verità di una bambina nell’incubo del conflitto russo-ucraino. La storia di una famiglia, e al tempo stesso di migliaia di famiglie. Perché sono ormai oltre 5 milioni secondo l’Alto commissario ai rifugiati delle Nazioni Unite i profughi della guerra in Ucraina, un terzo dei quali minori, ragazzini come Alisa. Una storia di paura. Di bombe. Di fuga. Di affetti barbaramente divisi. Di orrore che non risparmia niente, nemmeno gli ospedali, nemmeno i profughi che attraversano i corridoi umanitari, nemmeno gli animali dello zoo. Una storia di resilienza, anche, e di enorme coraggio. Di vecchi, di donne. Di bambini in viaggio da soli, per centinaia di chilometri, con un numero di telefono scritto dalla mamma sulla mano. Una storia che emoziona, indigna, commuove, che fa comprendere che crimine immane sia la guerra, sempre. Una storia di lotta, infine, di speranza che non si arrende al sopruso, alla morte, alla violenza più feroce. Perché vuole scommettere sugli esseri umani, ancora una volta, e sulla pace.

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