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Michele Savoia, da "Ferrari" alla sfida de "Il clandestino"

Annamaria Piacentini
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Da questa sera in prima visione su Raiuno arriva “Il clandestino” - Un investigatore a Milano, serie tv crime comedy in sei serate da 100'. dirette da Rolando Ravello, e prodotta da Fulvio e Paola Lucisano per Italian International Film. E' un noir metropolitano, che racconta una storia importante, in grado di mettere in rilievo i fatti essenziali dell'opera nel suo complesso, senza dimenticare l'epilogo drammatico della vicenda, dove Edoardo Leo, nei panni di Travaglia, ne diviene il giustiziere morale. Ma partiamo dall'inizio: dopo l’esplosione che è costata la perdita della vita alla compagna di Travaglia, e l'uso delle gambe al collega Bonetti, l'ex ispettore capo dell’antiterrorismo si trasferisce a Milano dove lavora in una discoteca come buttafuori. Sa che può contare sull'amicizia del vicequestore Maganza (Fausto Maria Sciarappa), e sul poliziotto De Giglio, (Michele Savoia), ambedue disposti a fornirgli informazioni quando nasce l'agenzia “Il clandestino”, la cui sede operativa è in un'officina. Entusiasta di questa serie è Michele Savoia che dopo la folgorante interpretazione nel film “Ferrari”, dove ha esplorato con uno stile personalissimo il ruolo del famoso ingegnere, Carlo Chiti, prosegue il suo percorso puntando a quel tipo di cinema e di storie importanti che sognava già da bambino.

 

Savoia, lei è passato da Michael Mann a Rolando Ravello e non è da tutti. Che emozioni ha provato?

“È stato molto gratificante poter lavorare con questi registi, lo considero un privilegio. Due mondi diversi e due storie diverse, ma dove sentivi che c'era la passione per questo lavoro.”

Cosa ha pensato quando Michael Mann l'ha scelta?

“Ok, ce l'ho fatta! Il nostro mestiere è un viaggio che non si ferma mai. Ho iniziato a farlo giovanissimo, mio padre non voleva, avevo solo 16 anni…ma i sogni devi avere il coraggio di affrontarli, anche sapendo di dover fare molti sacrifici. Ed io ci ho creduto. Ho fatto teatro, tv e cinema”.

Ci parli del suo personaggio ne Il clandestino...

“Sono De Giglio, un poliziotto amico di Travaglia. Lavoro in archivio, mi considero un po' indolente e pigro, amo i dolci e il gelato. Ma se un amico ha bisogno ci sono sempre. Come farò con Travaglia aiutandolo nelle indagini che puntano a un nuovo caso”.

Come si è trovato sul set con Edoardo Leo?

“Molto bene, al contrario del suo personaggio un po' scontroso, Edoardo è una delle persone più buone e gentili che ho incontrato. Nella serie c'è l'azione e l'avventura, io sono sedentario, ma ci lega una grande amicizia. Sarà così anche nella vita”.

Come definirebbe questa serie tv?

“Molto interessante, c'è un po' di tutto, dall'action alla storia romantica, in una Milano di periferia, decisamente multietnica”.

Confessi: è vero che inizierà a girare un nuovo film internazionale?

“Intanto sto facendo dei provini a Londra  che si stanno concretizzando.  Essere riconosciuto a livello internazionale è il sogno di ogni attore. Ho firmato un contratto con un agente londinese e sto vagliando un progetto che mi porterà a Los Angeles. Ma l'Italia non la dimentico”.

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