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Arrivano in Sardegna da tutto il mondo per imparare a volare

Disciplina e innovazione tecnologica dietro il successo dell’International Flight Training School di Decimomannu
di Luigi Meranomercoledì 12 novembre 2025
Arrivano in Sardegna da tutto il mondo per imparare a volare

5' di lettura

A Decimomannu, nel cuore della Sardegna, si costruisce il futuro. Lì, dove il vento del Tirreno incontra le ali metalliche dei velivoli, prende forma uno dei progetti più ambiziosi e meglio riusciti del Made in Italy: l’International Flight Training School (IFTS). Un nome che ormai è sinonimo di eccellenza nel mondo dell’addestramento militare internazionale. Nata dalla collaborazione tra l’Aeronautica Militare e Leonardo, l’IFTS è oggi un esempio di come l’Italia sappia unire la tradizione e la disciplina delle proprie Forze Armate alla capacità di innovazione tecnologica che il Paese esprime nel settore dell’aerospazio e della difesa. In questo centro, dove ogni giorno si formano i piloti che domani guideranno i moderni caccia di quarta e quinta generazione, l’eccellenza italiana ha trovato la sua pista di decollo.

Arabia Saudita, Austria, Canada, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Kuwait, Paesi Bassi, Qatar, Singapore, Spagna, Svezia, Ungheria e Stati Uniti e, più recentemente, la Croazia: ecco le Nazioni che hanno scelto di affidare i propri aviatori all’esperienza italiana, di cui l’IFTS è il fiore all’occhiello, un punto di riferimento mondiale per l’addestramento avanzato. La Forza Armata croata ha infatti siglato a ottobre un importante accordo che prevede l’invio di piloti militari (due piloti l’anno per i prossimi quattro anni) ai corsi di addestramento al volo in Italia presso il 212° Gruppo IFTS, sulla base di Decimomannu. Si tratta, nello specifico, dei corsi di livello avanzato corrispondenti alla Fase 4 (Advanced/Lead-In to Fighter Training) dell’iter addestrativo previsto per i piloti destinati a operare sulle linee da combattimento “fighter”. Un successo che conferma come l’Italia sia oggi al centro della rete di formazione della NATO, partner affidabile e protagonista dell’aviazione moderna. Dietro questo risultato c’è una formula tutta tricolore, nata dalla collaborazione pubblico-privato.

Da un lato, la competenza e la tradizione dell’Aeronautica Militare, forgiata da decenni di esperienza operativa; dall’altro, il contributo tecnologico e industriale di Leonardo, che ha messo a disposizione strumenti, piattaforme e know-how di ultima generazione. È un incontro virtuoso tra due mondi che, insieme, hanno saputo creare un modello di eccellenza esportabile: l’efficienza militare che incontra l’ingegno industriale. Un “Made in Italy 2.0” dove non si producono solo aerei, ma si formano le persone che li porteranno in volo. La forza di questa sinergia è evidente anche sul piano economico e occupazionale: Decimomannu è diventata un polo di attrazione per tecnici, istruttori e ingegneri, creando posti di lavoro qualificati e una filiera che coinvolge scuole, aziende e territori. L’accordo con la Fondazione ITS Academy Mo.So.S. di Cagliari per la fornitura di materiali didattici all’avanguardia, o la formazione in tirocinio di giovani diplomati negli istituti tecnici della zona e la successiva assunzione presso IFTS, sono alcuni esempi concreti dell’impatto sul territorio, soprattutto per i giovani e per le loro prospettive future. Il cuore pulsante dell’IFTS è il jet M-346, fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana. Grazie a prestazioni elevate e sistemi all’avanguardia, permette infatti di ridurre il “gap” tra addestratori semplici e i caccia di prima linea più avanzati. Un velivolo capace di replicare con precisione le prestazioni e le missioni di velivoli come l’Eurofighter Typhoon, l’F-35 o il Gripen, ma con costi ridotti. L’M-346 è stato da poco scelto dalle Frecce Tricolori come nuovo aereo della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) per sostituire, nel prossimo futuro, il glorioso MB-339, sempre di Leonardo. Col nuovo velivolo le Frecce Tricolori saranno proiettate in una nuova era, potranno esplorare nuove figure acrobatiche, ancora più ambiziose, pur mantenendo il profilo di sicurezza molto elevato. Attorno a questo aereo si muove un ecosistema digitale integrato che rappresenta il meglio della rivoluzione tecnologica applicata alla difesa: simulatori immersivi ad alta fedeltà, realtà aumentata, ambienti virtuali e la tecnologia all’avanguardia LVC (Live, Virtual and Constructive), che permette agli allievi in volo e a quelli al simulatore di interagire nella stessa missione.

Una fusione tra reale e virtuale che rende l’addestramento più efficace, più sicuro e più economico. I dati raccolti durante le missioni vengono analizzati in tempo reale, consentendo agli istruttori di adattare il percorso formativo al singolo allievo. È la digitalizzazione della formazione, una trasformazione che coniuga la precisione dei dati con la sensibilità dell’esperienza umana. Oggi l’IFTS dispone di 22 M-346 e di una capacità di addestramento fino a 80 allievi piloti l’anno. Ma ciò che rende unico questo progetto è il suo spirito internazionale. Lì, tra le piste sarde, si incontrano culture, lingue e divise diverse. I piloti si addestrano insieme, condividono procedure, strategie e valori comuni. È un vero laboratorio di cooperazione tra Paesi alleati, dove si parla un linguaggio operativo condiviso e si costruisce l’intesa che servirà nelle missioni multinazionali. L’IFTS non è soltanto un centro di formazione. È un simbolo dell’Italia che sa fare sistema, che esporta competenza e credibilità. Un Paese che, con orgoglio e concretezza, riesce a trasformare la propria tradizione aeronautica in un prodotto d’eccellenza mondiale. Il modello italiano si distingue per la sua capacità di coniugare efficienza militare, innovazione industriale e valore umano. Non è un caso che sempre più nazioni guardino a Decimomannu non solo come a una scuola, ma come a un modello da imitare. L’IFTS è la dimostrazione che il Made in Italy non vive solo di moda, design o cucina. C’è un’Italia che vola, che costruisce, che forma, che guida, che innova. Un Made in Italy 2.0, insomma, quello di un’Italia capace di proporre un’eccellenza concreta, fatta di tecnologia, precisione e passione. In un mondo in cui la superiorità aerea è sinonimo di sicurezza e deterrenza, il contributo italiano non è secondario: è determinante. L’addestramento che nasce a Decimomannu garantisce la preparazione dei piloti che difenderanno i cieli europei e alleati nei prossimi decenni. In questo progetto c’è tutto il carattere dell’Italia: visione, tenacia e orgoglio. L’IFTS è un investimento nel futuro, ma anche un segnale forte al presente: il nostro Paese è in grado di guidare l’innovazione nella difesa, di attrarre partner internazionali e di formare le nuove generazioni di piloti con un approccio all’avanguardia. E così, tra i cieli limpidi della Sardegna, il Made in Italy non si limita a brillare: decolla