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Giustizia, Marco Travaglio contro Giuseppe Conte: "Il suo errore? Se governi con i rappresentanti della criminalità..."

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Marco Travaglio ha passato ai raggi X l’intervista rilasciata da Giuseppe Conte a La Stampa, con l’intento di attaccare ancora una volta la riforma della giustizia portata avanti dal governo presieduto da Mario Draghi. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano, il nuovo leader del Movimento 5 Stelle ha detto “due cose giuste e una sbagliata”. La prima giusta è che “in una maggioranza del genere, è già un miracolo se i 5 Stelle - soli contro tutti - hanno salvato il grosso dei processi dalla morte sicura prevista dalla schiforma Cartabia modello base”.

 

 

La seconda invece è che, a detta di Conte e Travaglio, non esiste alcuna “riforma Cartabia”, perché questa per due terzi altro non è che quella di Alfonso Bonafede. Il direttore del Fatto ha ovviamente esaltato l’ex ministro grillino: “Nella parte (predominante) della Bonafede, la riforma contiene i 2,7 miliardi di Recovery stanziati dal Conte-2 per nuovi tribunali e carceri, assunzioni, ufficio del processo, digitalizzazione, notifiche semplificate ecc. Che poi è l’unica cosa che chiedeva l’Ue”.

 

 

Travaglio ha infine sottolineato quello che a suo dire è stato un errore commesso da Conte, “colpevole” di aver detto di non aver “mai pensato a causare la crisi di governo”. “Ma, senza le migliorie ingoiate da Draghi - ha scritto il direttore del Fatto - buttarlo giù sarebbe stato il minimo sindacale. Se governi coi rappresentanti della criminalità che hanno appena visto condannare per mafia in appello i loro ex uomini di governo D'Alì e Cosentino (dopo B., Previti, Dell'Utri &C. per altri gravissimi reati), meglio tenersi sempre una via di fuga”.

 


 

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