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Guido Crosetto, "il filo che lega Giuseppe Conte e l'indagine su Renzi": un pesante sospetto sui magistrati

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Il rinvio a giudizio proposto dalla Procura di Firenze nei confronti di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti ha sollevato più di un dubbio da parte di Guido Crosetto. Il leader di Italia Viva, la deputata renziana e il dem sono coinvolti nell'inchiesta per presunti finanziamenti illeciti ai partiti. Una pesante accusa, dalla quale Renzi si dissocia negando di aver violato la legge. E pare essere dalla sua parte anche il fondatore di Fratelli d'Italia che su Twitter si lascia andare a una teoria: "C’è un filo che lega fatti distanti fra loro come il rinvio a giudizio per la Fondazione Open, la scarcerazione di Pittelli o l’esautorazione di Conte. Sono modi diversi di lanciare un messaggio da parte di alcuni magistrati: facciamo cosa vogliamo, come vogliamo, quando vogliamo".

 

 

Non a caso, dopo anni di carcere, l'avvocato ed ex deputato di Forza Italia Giancarlo Pittelli è tornato ai domiciliari. Pittelli era stato arrestato nel dicembre 2019 nell'ambito dell’inchiesta "Rinascita Scott" per presunti legami con il clan della 'ndrangheta Pieromalli del Vibonese. Una decisione, quella dei giudici, contestata dal Riformista e da alcuni deputati. Altrettanto recente la decisione del tribunale di Napoli che di fatto cancella la leadership di Giuseppe Conte.

 

 

Su impulso di alcuni attivisti pentastellati, le toghe hanno annullato le due delibere che prevedevano le modifiche dello statuto del Movimento 5 Stelle e l'elezione di Conte come capo politico. Un caso? Per Crosetto no. Quanto accaduto, sembra essere il ragionamento dell'imprenditore, altro non sarebbe che la volontà della magistratura di mettere le mani sulla politica.

 

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