La decisione

Carlo Nordio, via all'inchiesta sul pm anti-Renzi

Elisa Calessi

Il ministero della Giustizia avvierà un procedimento disciplinare nei confronti dei pm Luca Turco e Antonino Nastasi, in quanto si sarebbero «resi responsabili» di una serie di «illeciti disciplinari». Non solo avrebbero sequestrato materiale che non potevano sequestrare, ma – una volta che la Cassazione aveva ordinato loro di distruggerlo – ne avrebbero tenuto copia e lo avrebbero inviato al Copasir. L’iniziativa riguarda i titolari dell’inchiesta Open, indagine che ha coinvolto Marco Carrai e Matteo Renzi cominciata con un’accusa di finanziamento illecito e proseguita con un lungo braccio di ferro tra magistrati e indagati per una serie di comportamenti dei primi, disputa arrivata fino in Cassazione e nell’Aula del Senato.

Oggi un capitolo si chiude. E a scriverlo, dando ragione a Renzi e a Carrai, sono gli ispettori dcl ministero della Giustizia, dopo una indagine durata quasi un anno. In sintesi: i pm, secondo gli ispettori di via Arenula, avrebbero tenuto copia di materiale contenente dati sensibili e che una sentenza della Cassazione aveva ordinato loro di cancellare. Nel dettaglio, sono tre gli illeciti disciplinari a carico dei due pm, contestati dall’indagine del ministero: tre riguardano Turco, procuratore aggiunto a Firenze, uno Nastasi, sostituto procuratore presso la stessa procura. La chiusura dell’indagine risale a poche settimane fa. La lettera, infatti, con cui il Guardasigilli informa il procuratore generale della Corte di Cassazione è datata 23 luglio 2023.

 

 

CENTOMILA PAGINE - L’oggetto dell’indagine riguardava il materiale depositato dai pm alla chiusura dell’indagine su Open: quasi centomila pagine tra cui anche una informativa della Guardia di Finanza che conteneva l’estratto conto di Renzi. Dopo un ricorso di Carrai, la Cassazione aveva ordinato alla procura di restituire il materiale e di non tenerne copia. Nello stesso pe riodo, il materiale era arrivato al Copasir. Una delle principali domande a cui gli ispettori dovevano rispondere era se al Copasir fosse avvenuto prima o dopo la sentenza della Cassazione. La risposta è netta: è avvenuto dopo.
Nella missiva firmata da Nordio e indirizzata al procuratore della Cassazione, si legge che Turco e Nastasi si sarebbero resi protagonisti di una «grave violazione di legge determinata da negligenza inescusabile».

In particolare, si spiega, quando, il 18 febbraio 2022, è stata loro recapitata la «formale comunicazione» della sentenza della Cassazione (esito di un ricorso di Carrai), in cui si “annullava senza rinvio il decreto di perquisizione e sequestro” e si ordinava “la restituzione” di quanto sequestrato (messaggi e mail trovate sul cellulare sul pc) “senza trattenimento di copia dei dati”, i due pm – secondo gli ispettori del ministero – avrebbero violato la disposizione. È vero che il 23 febbraio nominarono un consulente incaricato di cancellare il materiale, ma “trattenevano più copie” dei dati in oggetto. Una copia, poi, l'avrebbero trasmessa al Copasir l'8 marzo e una il 4 aprile 2022 l’avrebbero depositata davanti al Gup. E sempre questi dati, che sarebbero dovuti essere cancellati, sarebbero finiti in un nuovo procedimento avviato il 7 marzo 2022.

 

 

RICHIESTA AL COPASIR - Il secondo illecito contestato riguarda solo il pm Turco. Anche qui si parla di «grave violazione di legge determinata da negligenza inescusabile». Si fa riferimento sempre alla richiesta del Copasir del novembre 2021 per avere documentazione che riguardasse la “sicurezza nazionale”: in pratica i membri del Copasir volevano sapere se, dai dati in mano ai magistrati di Firenze che stavano indagando su Open (la fondazione creata da Renzi), potesse emergere che le conferenze dell'ex premier in Arabia Saudita fossero un tentativo di quel Paese di influire sul nostro. Si osserva, nella lettera di Nordio, che per un anno il pm non aveva risposto. L'8 marzo 2022 decide di rispondere e di inviare “l'esito dei reperti informatici sequestrati a Carrai unitamente alla copia forense” (dove c'era l'estratto conto di Renzi).

Materiale che la Cassazione il 18 febbraio 2022, cioè venti giorni prima, aveva disposto di cancellare senza tenerne copia. Quindi, il 4 aprile, l'informativa della Finanza veniva depositata davanti al Gup. Nel terzo illecito si accusa Turco di aver tenuto un «comportamento gravemente scorretto» nei confronti di Carrai «divulgando dati e notizie sensibili e riservati» che provenivano da “supporti informatici” sequestrati «illegittimamente». In conclusione, si osserva che tutte queste “violazioni” sono «da ritenersi gravi» perché «elusive della pronuncia della Corte di Cassazione». Per questo si avvia un procedimento contro entrambi.